Violenze sessuali in Irpinia, a giudizio il pastore evangelico

Violenze sessuali in Irpinia, a giudizio il pastore evangelico
Riduzione in schiavitù nei confronti delle fedeli. Disposto il rinvio a giudizio per il pastore della chiesa evangelica, Gerardo Ciccone residente nel comune di...

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Riduzione in schiavitù nei confronti delle fedeli. Disposto il rinvio a giudizio per il pastore della chiesa evangelica, Gerardo Ciccone residente nel comune di Sant'Andrea di Conza.


Il gup Aufiero, ieri mattina, al termine dell'udienza preliminare tenuta presso il Tribunale di Napoli ha stabilito che l'86enne dovesse essere sottoposto al vaglio dell'istruttoria dibattimentale. Il processo per l'uomo, difeso dall'avvocato Giovanna Perna - accusato di avere violentato, dal 1999 al dicembre del 2016, le frequentatrici della comunità religiosa inizierà il prossimo 8 maggio presso la Corte d'Assise del Tribunale di Avellino.
 
Le donne - solo due delle sei che ebbero il coraggio di denunciare Ciccone si sono costituite parte civile - furono ascoltate dai Carabinieri del Roni di Avellino. Le fedeli raccontarono di essere «in uno stato di soggezione continuativa» e che «se non avessero acconsentito ad avere rapporti sessuali con lui avrebbero commesso un peccato, oltre ad incorrere in nefaste conseguenze divine».

Le violenze per alcune delle donne che denunciarono - costituite parte civile nel processo e rappresentate dall'avvocato Danilo Iacobacci - iniziarono fin dalla tenera età. Tre di loro sarebbero state violate dal pastore della chiesa evangelica a soli dodici anni.

Un'altra quando aveva appena sedici anni. Ma nei confronti del pastore gli inquirenti hanno ipotizzato anche il reato di riduzione in schiavitù in quanto l'86enne imponeva molti dogmi e regole di condotta.

Era vietato «guardare la televisione perché oggetto del demonio» o «studiare e lavorare», prerogativa dei soli maschi. Nelle denunce si fa riferimento anche a richieste di denaro avanzate dai familiari dell'indagato alle vittime, in cambio della promessa di non incorrere nella «dannazione eterna». Una bambina di appena tre anni fu costretta a sfilare in mutandine su un tavolo per compiacere Ciccone davanti ad altre donne che osservavano la scena in religioso silenzio.


A raccontare la scena agghiacciante la madre di una ragazzina sulla quale il pastore aveva iniziato a rivolgere le sue attenzioni morbose. Preoccupata per le sorti della figlia presentò la denuncia nel 2016, dando il via all'indagine, condotta dalla procura napoletana. Sarà ora il Tribunale verificare il fondamento delle gravi accuse mosse al pastore evangelico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino