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Unire l’Irpinia ai poli culturali del resto della Campania. C’è anche e soprattutto questa ambizione nell’evento di ieri mattina a Villa Amendola. Ospite della struttura e dell’amministrazione comunale, Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei, già direttore del Parco archeologico di Paestum e Velia, che ha presentato il suo volume Pompei – La città incantata (Feltrinelli, 192 pag. 22 euro) in libreria dal 14 novembre. «Il lavoro e l’operazione divulgativa del direttore è di grande valore» – commenta il primo cittadino Gianluca Festa. «Anche in questo libro racconta di una Pompei, una città incantata, suggestiva, ma che viene resa alla portata di tutti, non è più un luogo per pochi eletti, per studiosi, ma diventa un sito da poter scoprire da tutti, di grande valenza e presenza popolare. Stiamo immaginando di realizzare un ponte che colleghi questa grande realtà turistica e storica della Campania con un po’ delle nostre bellezze ed eccellenze irpine. Credo che la sinergia non solo possa rappresentare un’opportunità, ma rappresenti il segreto del successo».
«Ho accettato con entusiasmo l’invito del sindaco e dei miei amici avellinesi» dice Zuchtriegel. «Da dieci frequento questa bellissima città è un posto che amo mi piace molto il paesaggio.
Zuchtriegel propone la sua ricetta per valorizzazione del patrimonio archeologico italiano: «Bisogna approcciarsi al patrimonio archeologico italiano come ad un’azienda. L’idea dell’autonomia dei musei e l’indirizzo, anche recentemente affermato dal ministro Sangiuliano che punta sulla sostenibilità il tema della sostenibilità, sono le linea guida per il futuro dei luoghi della cultura anche quelli un po’ meno conosciuti, ma non meno importanti. Dobbiamo immaginare nuovi modi di valorizzare e vivere questi luoghi che sono essenziali per le comunità locali. È essenziale che i primi ad amare e frequentare questi luoghi siano i cittadini, la comunità che vive quel territorio e poi si possono raggiungere anche obiettivi che vanno molto al di là. Bisogna pensare a delle modalità di co-gestione, di sinergie. Per esempio a Pompei lavoriamo molto sulla connessione archeologia – agricoltura - dieta mediterranea. Qualcosa che è di casa qui in Irpinia che è un luogo di eccellenza sotto questo profilo. Si tratta di un grande patrimonio immateriale dell’Italia e lo possiamo valorizzare insieme al patrimonio materiale, monumentale, archeologico».
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