«L'acqua non è potabile»: scatta il divieto di consumo a Montesarchio

«L'acqua non è potabile»: scatta il divieto di consumo a Montesarchio
Parametri chimici e microbiologici non conformi, come risulta da alcune analisi specifiche predisposte dall'«Alto Calore»: questa la motivazione che ha fatto...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Parametri chimici e microbiologici non conformi, come risulta da alcune analisi specifiche predisposte dall'«Alto Calore»: questa la motivazione che ha fatto emettere al sindaco di Montesarchio Franco Damiano una immediata ordinanza di divieto di utilizzo dell'acqua potabile ai cittadini residenti in alcune strade della parte alta del paese. In particolare il divieto riguarda chi risiede nella contrada Monaca, in via San Cappetto, a Montemauro, in via Piana dei Principi ed in contrada Canne. Zone, queste, servite dal serbatoio Vitulanese, e ormai, da oltre quindici anni, chi vi risiede convive con l'atavico problema della mancanza d'acqua. Infatti durante la giornata, come hanno sempre lamentato i cittadini, la pressione è bassa «poi i rubinetti spesso, e soprattutto di sera, restano completamente a secco».

 
Un problema quindi non nuovo, che chi amministra da palazzo San Francesco ritiene di risolvere prossimamente. Intanto il divieto emesso con urgenza da parte di Damiano si è reso necessario in seguito ad una comunicazione dell'azienda idrica consortile. Qualche giorno fa infatti, in seguito ad analisi e controlli di routine sulle acque potabili, effettuate con prelievi in diverse zone, l'«Alto Calore» ha riscontrato qualche valore non conforme. Fino a nuove disposizioni quindi c'è il divieto di bere acqua dal rubinetto o comunque di utilizzarla per altri scopi potabili. Naturalmente è allarme per i cittadini residenti nella zona interessata, che temono che i problemi appena riscontrati vadano in realtà avanti da tempo. Una possibilità questa che comunque sarebbe remota in quanto i controlli sulla potabilità delle acque sembra che vengano effettuati di frequente dall'azienda.

In ogni caso, se il problema potabilità sarà risolto in tempi probabilmente brevi, per archiviare quello della scarsità o mancanza in alcuni quartieri i tempi sembrano invece essere più lunghi.

Ma Nicola Striani assessore ai lavori pubblici, si dice fiducioso nella risoluzione, se non imminente almeno nel medio periodo, del problema acqua nella parte alta di Montesarchio. «Per quanto riguarda la rete idrica ci sono - afferma - diversi progetti e provvedimenti anche in corso d'opera. Sulla questione della zona alta stiamo monitorando la sorgente del Revullo che potrebbe risolvere il problema acqua in quella zona». Striani si dice poi consapevole della sfiducia e della stanchezza dei cittadini «che attendono da tempi lontani la risoluzione di questo problema. Ma - ipotizza - sono certo che arriveremo alla risoluzione e senza neppure grande esborso di risorse da parte del Comune avendo già individuato la sorgente della frazione Cirignano che potrebbe servire anche questa zona».

Un problema, quello della scarsità dell'acqua, che invece per i pentastellati si poteva risolvere già da tempo. «Bastava - dice Orazio Gerardo capogruppo consiliare del M5s - utilizzare il milione 400mila euro che l'ente ha recuperato ed investirlo per risolvere la questione. La nostra proposta fu inizialmente accettata, circa un anno fa, poi tutto è cambiato e quei soldi sono stati spalmati su altri interventi. Il problema resta, lo abbiamo sollecitato anche in altri consigli comunali. Attendiamo risposte».

Problemi idrici anche a Melizzano dove la Gesesa su richiesta del Comune ha modificato la fascia oraria di chiusura del servizio idrico per chi risiede nel centro cittadino. Modifiche che riguarderanno solo l'orario pomeridiano con rubinetti a secco dalle 15.30 alle 17.30 anzichè dalle 14 alle 17. Resta invece confermata la mancanza d'acqua dalla mezzanotte alle 5.
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino