Pseudomonas aeruginosa. Un minuscolo batterio dal nome impronunciabile e sconosciuto ai più, almeno fino a ieri. Migliaia di cittadini del rione Libertà hanno dovuto...
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«Si tratta di uno sforamento probabilmente causato dallo scarso utilizzo del fontanino» ha dichiarato l'azienda idrica. «Nulla a che vedere - ha aggiunto Gesesa - con le caratteristiche chimico-fisico dell'acqua distribuita, né con la vicenda tetracloroetilene». La società ha quindi informato che «sono state avviate attività di iperclorazione dell'acqua e lavaggi delle reti di adduzione, e avviati campionamenti straordinari in autocontrollo per monitorare l'andamento del parametro». Niente bevute né piatti di pasta con acqua del rubinetto ma si potrà regolarmente fare la doccia o lavare la biancheria. I tempi di interdizione potrebbero essere limitati a qualche giorno: «Già lunedì prevedibilmente avremo i risultati dei nuovi prelievi effettuati dalla Asl e potremo verificare se il problema è rientrato, con analoga ordinanza di ripristino» anticipa l'amministratore di Gesesa Vittorio Cuciniello. Pur senza allarmismi, la problematica investe ben 3.000 utenze e quasi 10.000 abitanti del popoloso quartiere. D'intesa con il Comune, Gesesa ha predisposto pertanto un piano d'emergenza con servizio sostitutivo tramite autobotte che stazionerà in piazza San Modesto dalle 9 alle 13 e dalle 18,30 alle 22.
Immancabili le reazioni in campo politico: «È da tempo che i pozzi che approvvigionano quella zona sono oggetto di polemiche, ma si è sempre detto che la situazione non era preoccupante. È ancora così?» domanda il forzista Antonio Reale. «Sull'acqua che i cittadini consumano giornalmente bisogna fare chiarezza» aggiunge l'ex assessore all'Ambiente. «Pretendiamo chiarezza da parte del Comune sulla salubrità della risorsa idrica» gli fa eco l'esponente di Alleanza di Centro Angelo Feleppa. «Siamo sicuri che il problema sia limitato alle aree oggetto del provvedimento?» interroga il consigliere comunale. Rilievi ai quali il sindaco Mastella replica così: «Ho disposto il divieto dell'uso potabile perché lo stabilisce la legge, ma da quanto mi dicono non sussistono criticità particolari. Nessun problema strutturale né la vicenda è riconducibile alla questione tetracloroetilene». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino