BONEA - La tregua dei roghi d'auto a Bonea è durata poco meno di due anni. L'altra notte ad andare a fuoco è stata la Lancia Musa di Alfonso Pecchillo,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sul posto per domare le fiamme che avevano già completamente avvolto la Lancia Musa sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Bonea. Intervenuti anche i carabinieri della Commpagnia di Montesarchio per le prime indagini.
L'auto di Pecchillo, eletto consigliere comunale per la prima volta nel giugno del 2016, era già stata presa di mira due anni fa. In quell'occasione l'auto non andò a fuoco ma subì solo qualche danno alla carrozzeria. Indagini comunque a tutto campo quelle avviate dagli inquirenti che non escludono nessuna ipotesi collegata soprattutto all'attività politica ma di tutta l'amministrazione. Pecchillo, infatti, non ha incarichi in giunta o deleghe in qualche specifico settore. Sul posto nell'immediatezza sono arrivati anche altri amministratori e lo stesso sindaco Roviezzo, avvertiti dal consigliere. Atto fermamente condannato dalla maggioranza di via Carre e definito inspiegabile. «Credevamo - dice il consigliere Carmine De Nitto - che certi episodi non si fossero più verifcati. Non riusciamo a capirne il motivo dopo tutto ciò che stiamo facendo nell'interesse del paese. Lo stesso Pecchillo non sa dare una spiegazione a quanto accaduto, infatti come avrebbe dichiarato ai carabinieri non ha mai ricevuto minacce o intimidazioni. A Bonea già poche settimane dopo l'insediamento dell'amministrazione a guida Roviezzo cominciarono i roghi di auto. A essere distrutta nel luglio di due anni fa è stata anche l'auto del consigliere Tino De Simone. Una bomba carta artigianale fu fatta esplodere sotto la sua Fiat 500. Attentato che seguì di soli quindici giorni quello che aveva interessato proprio l'auto di Pecchillo. Poi, dopo le auto andate a fuoco una bomba carta fu fatta esplodere contro l'abitazione dei genitori di Roviezzo al termine dii un consiglio comunale. Solo per un caso fortuito fu evitata la tragedia. L'incendio dell'altra notte ha fatto tornare la preoccupazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino