Colonne romane nel degrado: a Benevento scatta la protesta social

Colonne romane nel degrado: a Benevento scatta la protesta social
Nella zona di piazza Cardinal Pacca, meglio conosciuta dai beneventani come piazza Santa Maria, ci sono delle colonne appartenenti all'epoca romana in stato di completo...

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Nella zona di piazza Cardinal Pacca, meglio conosciuta dai beneventani come piazza Santa Maria, ci sono delle colonne appartenenti all'epoca romana in stato di completo abbandono, ricoperte da erbacce di ogni specie e terriccio. Una situazione che persiste da oltre venti anni e rispetto alla quale sia la Soprintendenza, sia il Comune non hanno previsto in passato alcun tipo di intervento, né esistono allo studio progetti volti alla valorizzazione o gestione. Insomma le colonne sono state completamente «dimenticate», sistemate in un recinto chiuso con un esile lucchetto che però inibisce la vista a turisti, visitatori e appassionati. Una situazione paradossale, considerato che, tra l'altro, a fianco all'ingresso da tempo sono stati installati dei bagni pubblici e nell'area delimitata dal recinto ci sarebbero altri reperti.

L'associazione «Benevento Città Nascosta», «Verehia» e «Sannio Report» hanno preso posizione e chiedono con urgenza il recupero di quello che è un patrimonio storico e culturale di rilevante importanza, vecchio di oltre duemila anni, una ulteriore testimonianza delle origine remotissime del capoluogo sannita. Lo spostamento nel Museo del Sannio oppure nell'area del Teatro Romano dopo averle ristrutturate e ripulite, costituisce l'obiettivo minimo e urgente per evitare che intemperie ma soprattutto lo stato d'abbandono creino ulteriori danni alla loro bellezza e unicità e per avere un ambito migliore. Numerose le voci di protesta raccolte in questi anni, ma che non hanno avuto alcun riscontro concreto. La mobilitazione negli ultimi giorni è partita anche a livello social registrando, tra l'altro, numerose adesioni e consensi a conferma del fatto che specie i giovani puntano a una maggiore valorizzazione dell'immenso patrimonio storico del capoluogo visto come mezzo per cercare uno sviluppo e rilancio economico. «Le colonne - spiega l'archeologo Stefano Forgione - appartengono al grandissimo impianto termale romano che partiva da vico Bagni (quasi ai confini del fiume Calore dove sorge l'albergo Antiche Terme ndr) per arrivare fino alle mura che delimitano l'attuale parcheggio di piazza Santa Maria. Un'area, dunque, davvero vasta dove c'è anche il cancello all'interno del quale sono «custodite» le preziose colonne. Quell'enorme muro delimitava le terme romane ma oggi versa in condizioni di degrado totale, ricoperto, tra l'altro, da enormi cartelloni pubblicitari 6x3. Proprio per questo motivo i turisti ma anche i beneventani non riescono ad apprezzarli. Si tratta dei pochi resti di quella che gli stessi romani chiamavano e consideravano per la sua grandezza una vera e propria città termale. Questa situazione non è accettabile».


A supportare la tesi dell'importanza archeologica della zona il fondatore e responsabile dell'associazione «Benevento Città Nascosta» Maurizio Bianchi. «In quella zona - dice - scavando potrebbe esserci di tutto, anzi è probabile che ci siano tante ricchezze storiche. Lo so che rischio di diventare impopolare dicendo questo, soprattutto verso coloro che utilizzano la piazza per motivi di lavoro per lasciare le rispettive auto, ma si potrebbe chiedere di togliere il parcheggio, creando un vincolo e pensare di valorizzarla adeguatamente perché anche facendo pochissimi centimetri di scavi si potrebbe trovare di tutto e potrebbe essere attuato un piano di valorizzazione che porterebbe non pochi benefici a livello turistico».
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Il Mattino