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I pini tornano pienamente nella disponibilità del Comune. Nuovo colpo di scena nella vicenda che da tempo anima le cronache. E questa volta è Palazzo Mosti a mettere a segno un clamoroso punto dopo la valanga di accuse seguita al sequestro dei 352 storici alberi della zona alta. Il tribunale del Riesame ha accolto ieri l'istanza di dissequestro presentata dall'avvocato Danilo Riccio per conto del sindaco Clemente Mastella.
Il dispositivo emesso dal Collegio presieduto da Simonetta Rotili e composto dai consiglieri Nuzzo (relatore) e Monaco, recita: «Il tribunale, letto l'articolo 324 del Codice di procedura penale, annulla il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip il 12 luglio 2021, e dispone la restituzione delle alberature di pino all'avente diritto. Motivi riservati».
Bisognerà dunque attendere per conoscere il percorso logico argomentativo che ha indotto il Riesame a invalidare il provvedimento varato a luglio dal gip Gelsomina Palmieri su richiesta della pm Assunta Tillo, che ieri in udienza ha ribadito le forti contestazioni mosse all'operato del Comune, condivise dal gip che aveva ritenuto fondati i rischi di prosecuzione di condotte illegittime già ipotizzate a carico dell'ex dirigente Andrea Lanzalone e del funzionario Giovanni Zollo in merito al taglio di 12 pini nel marzo 2019.
«Il provvedimento di sequestro - spiegò in proposito il procuratore Aldo Policastro - si è reso necessario a tutela dell'ecosistema protetto dal vincolo culturale e paesaggistico, per il pericolo che si procedesse ad abbattimenti generalizzati, come previsto dalla delibera numero 41/2020, senza i previsti presupposti e le necessarie autorizzazioni».
Tesi ribaltate ieri in aula dal legale del Comune che ha illustrato le 24 cartelle della memoria finalizzata a ottenere lo sblocco dei beni municipali.
Cosa accadrà adesso? «A differenza di altri, non ci abbandoneremo a vani trionfalismi - dice l'assessore all'Ambiente Gerardo Giorgione - Come l'amministrazione comunale ha sempre affermato, l'intento è soltanto garantire la pubblica incolumità e la vivibilità di quei luoghi. E intendiamo farlo con la collaborazione di tutti, comitati compresi. Ci sarà un tavolo di confronto con la Soprintendenza, i referenti tecnici dell'ente e con gli stessi esperti della commissione nominata dal Comune nel 2019. A breve saranno anche rimosse le recinzioni e al loro posto verrà collocata idonea segnaletica verticale e orizzontale di avvertimento».
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