BENEVENTO - Due giovani sono da tempo imputati di rapina. Ma un terzo uomo si autoaccusa di essere lui l’autore del colpo, scagionando così uno dei due imputati. Una...
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Luca Saviano ammetteva, dopo l’arresto di essere l’autore della rapina, non così l’altro arrestato che sosteneva la sua estraneità al colpo. Ma sin da primo momento c’era stato una terza persona, un trentenne, che si era recato in Questura, ed aveva sostenuto di essere lui uno degli autori del colpo scagionando Mirco Botticelli. Gli inquirenti però non gli avevano creduto ed avevano imputato sia Botticelli che Saviano quali autori di quella rapina. Nel corso delle varie udienze erano stati ascoltati i vari testi davanti al collegio presieduto da Maria Ilaria Romano. Ieri mattina a sorpresa il pubblico ministero, Patrizia Filomena Rosa, ha sostenuto prima di pronunziare la requisitoria con le richieste di condanna per i due imputati, di voler ascoltare come teste colui che si era autodenunciato come autore del colpo, accogliendo così una richiesta, che era stata avanzata del difensore di Botticelli, l’avvocato Antonio Leone, e che ha trovato consenziente anche il difensore dell’altro imputato, l’avvocato Stefano Sessano. Il collegio giudicante ha quindi deciso che nell’udienza del 2 marzo sarà ascoltato come teste colui che si proclama autore del colpo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino