SANT'AGATA DE' GOTI - Sarà la Procura di Benevento a vagliare la posizione dell'uomo denunciato per lo scoppio del grosso petardo le cui schegge hanno...
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Intanto, le condizioni della donna restano stabili, così come riservata resta la prognosi nonostante siano ormai passati quattro giorni dall'esplosione e dall'operazione. Le preoccupazioni principali riguardano la possibilità che possano insorgere infezioni dovute alla presenza della polvere da sparo nella profonda ferita provocata nel polmone della donna dalla scheggia di sette centimetri che le ha trafitto il torace. La terapia intensiva rappresenta solo il primo passo di un percorso di guarigione dopo l'intervento chirurgico di martedì. Un percorso di guarigione che si annuncia lungo e durante il quale la donna potrà contare sull'affetto dei suoi cari e sulla vicinanza della comunità santagatese che ieri sera si è ritrovata nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di piazza Trento per la recita del Rosario e poi per una messa celebrata da don Franco Iannotta. Il momento era stato organizzato dal comitato «Pro Ospedale» di Sant'Agata con la parrocchia dell'Annunziata, quella di Antonella, e all'ordine delle suore del Santissimo Redentore. Presente il papà della donna e il Comune rappresentato dall'assessore Giovannina Piccoli e dal consigliere Giannetta Fusco. «Non siamo in tantissimi qui questa sera, e forse sottolinea don Franco perché non ci si crede molto al valore della preghiera, o forse perché si preferisce il chiacchiericcio, quello che cerca il colpevole, e non si ci rende conto che questi sono drammi, che forse si dovrebbero addirittura prevenire».
Don Franco nell'omelia chiede ai fedeli di lasciar stare le chiacchiere: «Non puntiamo il dito, non mandiamo alla gogna nessuno». Poi dice che «la nostra città merita di andare sulla cronaca nazionale con un'altra faccia, e non per episodi come questi». «Ci sentiamo spiazzati spiega - di fronte a certi eventi e ci dispiace che possano capitare nell'attesa di una festa. È una cosa che turba la pace e la serenità della città intera e in particolare di questa famiglia. Noi questa sera al Signore chiediamo che Antonella possa incontrare buoni medici, e forse è già accaduto, e che possa completare il suo percorso di recupero e possa tornare presto alla sua casa ed alla sua famiglia. Chiediamo al Signore che quando questa ragazza si risveglierà, possa farlo con il sorriso». Un pensiero condiviso non solo dai presenti, ma dall'intera comunità santagatese che in questi giorni ha fatto sentire forte il suo affetto ad Antonella, anche attraverso i commenti postati sui social network ed i messaggi di solidarietà. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino