Evade dai domiciliari, si pensa al peggio ma si consegna a Roma

Fuga lampo per un 23enne affetto da problemi psichici

Il tribunale di Benevento
È durata una decina di ore l'evasione di un beneventano di 23 anni che nella notte di domenica ha lasciato gli arresti domiciliari in città e in mattinata si...

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È durata una decina di ore l'evasione di un beneventano di 23 anni che nella notte di domenica ha lasciato gli arresti domiciliari in città e in mattinata si è presentato presso la stazione carabinieri in piazza San Lorenzo in Lucina a Roma. I militari capitolini lo hanno immediatamente comunicato ai colleghi della compagnia di Benevento. Ora il giovane è stato di nuovo condotto in città per continuare la detenzione ai domiciliari presso una congiunta che abita al rione Libertà.

Chiaramente la sua evasione ha fatto scattare una nuova denuncia, che sarà valutata nelle prossime ore dal magistrato. La vicenda aveva generato subito allarme tenuto conto che l'autore dell'evasione è affetto anche da problemi psichici. I familiari avevano denunciato la scomparsa sia in Questura che presso i carabinieri riferendo che il giovane aveva lasciato nella notte, intorno alle due, l'abitazione di una zia in cui espiava gli arresti domiciliari. Senza auto, ha utilizzato i mezzi pubblici pagando con una carta di credito, e aveva avuto l'accortezza di non portare il suo telefonino, temendo evidentemente di essere localizzato attraverso le celle telefoniche. Da Benevento si era diretto a Roma, dove ha deciso di porre fine alla sua fuga consegnandosi ai carabinieri.

Il giovane era ai domiciliari dallo scorso settembre. Era stato accusato dal sostituto procuratore Marilia Capitanio di aver maltrattato i genitori, percuotendoli e lanciando loro addosso oggetti e suppellettili e accusandoli tra l'altro di essere i responsabili del suo precario stato psicofisico. Avrebbe anche lanciato dal balcone i flaconi con i medicinali che gli erano stati prescritti. Dopo le indagini scaturite dalle denunce in Questura si era deciso di allontanarlo dalla casa dei genitori.

Il giovane, difeso dall'avvocato Antonio Leone, avrebbe continuato comunque a molestare altri familiari non conviventi tra cui un fratello, e inoltre avrebbe danneggiato le auto del padre e della madre (sono assistiti dall'avvocato Claudio Fusco). Da qui, l'invio agli arresti domiciliari presso l'abitazione di una congiunta da cui è appunto evaso domenica. Andando avanti il procedimento penale il gip Vincenzo Landolfi aveva deciso di procedere al rito abbreviato fissando l'udienza per aprile davanti al magistrato monocratico Simonetta Rotili. Nel frattempo l'avvocato difensore aveva fatto sottoporre il giovane a una perizia per attestare le sue condizioni mentali. La perizia aveva sancito appunto le patologie di cui il giovane è affetto; a fine febbraio avrebbe lasciato i domiciliari per una struttura sanitaria specializzata fuori provincia, e forse proprio questa prospettiva lo ha contrariato al punto da indurlo ad attuare la fuga poi rientrata.
 

 

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Il Mattino