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Slitta ad una udienza del 13 aprile l'interrogatorio come teste del soprintendente della Sovrintendenza di Caserta e Benevento Gennaro Leva nel processo in corso che vede quindici imputati per la demolizione dei dehors nel centro storico della città perchè non avevano ottemperato alle prescrizioni della Sovrintendenza. Il soprintendente aveva portato con se la documentazione riguardante solo un dehors. Infatti nella notifica che gli era pervenuta da parte del Tribunale, non era stato specificato che in realtà le strutture al centro del processo sono ben quindici.
Da qui la decisione del magistrato monocratico Francesco Murgo di ricitare il teste. Nell'udienza die ieri Leva si è limitato ad elencare solo qualche aspetto della vicenda. L'attenzione della Sovrintendenza per i dehors della città è partita dalla fine del 2018 quando vi erano state una ventina di richieste di autorizzazione da parte di titolari d bar ricadenti nel perimetro del centro storico per installare appunto dehors.
Era stato citato come teste anche il dirigente del Comune Antonio Iadicicco ma non si è presentato da qui la riconvocazione anche per lui per l'udienza dl 13 dicembre da parte del pubblico ministero Lucio Barbato. La vicenda giudiziaria dei dehors è iniziata nel 2018 e nel 2019 scattò il sequestro di 8 strutture, provvedimento poi annullato dal Riesame. Ci fu, poi, un nuovo intervento dei carabinieri che registrarono come i dehors, nonostante il parere contrario della Soprintendenza, non fossero stati smontati. Da qui nuovo sequestro, anche questo annullato dal Riesame. La Cassazione aveva poi respinto un ricorso della Procura. Ma tutto ciò non ha bloccato l'azione penale e la rimozione delle strutture. Gli imputati sono difesi da Antonio Leone, Vincenzo Sguera, Sergio Rando, Alberto Mignone, Mario Verrusio, Marcello D'Auria, Mario Palmieri, Fabio Palummo, Fabio Russo, Gianmarco Bosco, Andrea De Longis, Gerardo Giorgione, Fabio Pannone, Gennaro Iannotti, Raffaele Tibaldi, Nazzareno Lanni, Marco Ascione e Andrea Ricciardi.
Il Mattino