Benevento, l'ex sindaco Pepe si dimette dal Consiglio

Benevento, l'ex sindaco Pepe si dimette dal Consiglio
BENEVENTO - Dopo 21 anni e mezzo Fausto Pepe lascia palazzo Mosti. Non è più consigliere comunale. La sua esperienza in quei banchi, è suddivisa quasi a...

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BENEVENTO - Dopo 21 anni e mezzo Fausto Pepe lascia palazzo Mosti. Non è più consigliere comunale. La sua esperienza in quei banchi, è suddivisa quasi a metà tra capo del governo cittadino (eletto due volte sindaco al primo turno, la prima con l’Udeur, la seconda on il Pd) e semplice componente dell’assemblea. Ieri ha deciso di rassegnare le dimissioni. «Lascio il consiglio ma non la politica. I motivi delle dimissioni sono legati a questioni personali ed amministrative. Non ha più senso infatti che io rimanga ancora in consiglio comunale. Ho tentato in ogni modo di evitare alcune decisioni deleterie per la città, tipo il dissesto e non solo, ma non c’è stato verso». Chiarisce, Pepe, che attualmente non c’è una questione di «incompatibilità» con l’incarico svolto presso il Comune di Cervinara. Né ha inciso il passaggio da sindaco a consigliere di opposizione.



«Non mi è mai pesato aver lasciato il ruolo di sindaco, penso che 10 anni siano davvero tanti e che nel bene e nel male ho fatto tutto quello che potevo per la mia città. Iniziare a fare il consigliere di opposizione, dal giugno 2016 ad oggi, nemmeno mi è pesato più di tanto, anche perché non ho condiviso sin da subito l’agire amministrativo di Mastella. Mi è dispiaciuto molto di più che il Comune sia andato in dissesto, perché era evitabile ed è stato fatto solo nel tentativo di danneggiare la classe politica precedente.
Poca cosa rispetto al fatto che poi questa amministrazione ha sbagliato tutto o quasi, dalla vicenda delle “periferie”, ultimi nella graduatoria dei finanziamenti ministeriali, a quella della gestione dei fondi post alluvione, per passare a quella della mensa, il cui bando è stato giudicato negativamente anche dall’Anac, per arrivare agli errori sul bilancio “stabilmente riequilibrato”, contestato dal Ministro degli Interni».
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Il Mattino