Il mistero sarebbe risolto. Il prossimo allenatore del Benevento potrebbe avere già un nome ed un volto. Più lontane ora le piste di Pippo Inzaghi, Longo, Stellone o Corini....
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Un ingresso in serie B che Italiano potrebbe essersi già assicurato, al di là del risultato del doppio confronto con il Piacenza che il Trapani ha affrontato ieri sera in Emilia per la gara d'andata (terminata 0-0). Intanto gli impegni del tecnico lo vedranno in prima linea in campo fino a sabato prossimo, quando in Sicilia ci sarà la finale di ritorno. Tuttavia Italiano avrebbe già parlato con la dirigenza giallorossa, sia con Foggia che lo avrebbe personalmente scelto ma anche con Vigorito, che proprio in virtù dal confronto diretto con l'allenatore potrebbe essersi convinto ad avallare l'indicazione del suo diesse. Il patron in conferenza aveva dichiarato: «Vogliamo un tecnico ambizioso, ma non presuntuoso; che sia umile, ma non remissivo. Anche se alle spalle non ha una grande carriera, perché ne ha fatta poca (da allenatore, ndr), che abbia voglia di farla. Vogliamo qualcuno che sposi il nostro programma. Costruire una squadra che dia soddisfazioni sul campo e si prepari a campionati più importanti». Evidentemente queste qualità si rispecchierebbero nella filosofia di calcio di Italiano che parte da un 4-3-3 non ortodosso, poiché capace di adattarsi alle esigenze contingenti così come agli avversari. Il siciliano rientra nella categoria della «nouvelle vague» di allenatori italiani che chiedono alle proprie squadre di avere un atteggiamento propositivo e non speculativo, quindi con questa scelta il club rimarrebbe eventualmente nel solco (ideologico e non sempre generazionale) tracciato da Auteri sino a Bucchi, passando per Baroni e De Zerbi.
Italiano è stato un calciatore di buone qualità, regista geometrico di grande efficacia, con una carriera di un certo rango. Da calciatore è stato precoce in tutto. A 15 anni ha esordito in serie D, a 16 era già in serie C proprio con il Trapani, a 18 anni si è affacciato in serie A con il Verona, l'anno dopo era in B. Proprio la città di Romeo e Giulietta è la sua seconda casa, avendoci trascorso undici stagioni con l'Hellas e tre con il Chievo, intervallate solo da sei mesi al Genoa. Per un totale di sei tornei disputati in serie A, undici in serie B, comprensive di tre stagioni al Padova ed a seguire due in C1 con Perugia e Lumezzane prima di appendere le scarpette al chiodo. Italiano ha giocato complessivamente 430 gare da professionista, di cui oltre 100 in serie A e più di 300 in serie B. Da calciatore nel 2012 è stato lambito dallo scandalo del calcioscommesse. Accusato di un tentativo di combine, per il quale Italiano si è sempre dichiarato innocente, è stato squalificato in primo grado per tre anni, poi ridotti a nove mesi, mentre la giustizia ordinaria ha archiviato la sua posizione. Da tecnico, invece, dopo aver conseguito l'abilitazione federale al master di Coverciano, la sua esperienza è iniziata come secondo di Dal Canto al Venezia in C, fugacemente da agosto a settembre 2014. Il percorso da tecnico in solitaria è cominciato nel 2016 sino al 2018 alla guida della Vigontina San Paolo, formazione di serie D della provincia di Padova. Per rispondere, nell'estate scorsa, alla chiamata dalla sua Sicilia, dal Trapani, dove da giovanissimo aveva mosso i primi passi da professionista. Il gioco espresso in questa stagione dai trapanesi ha entusiasmato i tifosi siciliani e attratto gli addetti ai lavori. Anche perché giunto in campo nonostante le tante grane societarie vissute al di fuori del rettangolo verde. Proprio per questo anche Chievo e Frosinone si sono mostrate interessate ad Italiano, ma potrebbero essere arrivate in ritardo rispetto al Benevento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino