Liceo Guacci, Sos della dirigente: «Alberi a rischio caduta»

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«Pericolo caduta alberi, vietata la sosta». Firmato: la preside. Se si tratti di rischio teorico o di minaccia concreta lo potranno stabilire solo le verifiche dei...

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«Pericolo caduta alberi, vietata la sosta». Firmato: la preside. Se si tratti di rischio teorico o di minaccia concreta lo potranno stabilire solo le verifiche dei tecnici. Quelle che da giorni i vertici del liceo «Guacci» hanno chiesto ufficialmente al Comune, senza ricevere finora risposta. 


Lunedì la dirigente dell’istituto, Giustina Mazza, spedisce a Palazzo Mosti la richiesta di un sopralluogo urgente finalizzata «a un’accurata valutazione del livello di vulnerabilità degli alberi che vegetano lungo il marciapiedi di via Calandra, con ramificazioni aggettanti sulle aree di pertinenza dell’istituto». A stretto giro di e-mail la preside dispone l’inusuale divieto rivolto all’intera comunità scolastica: «Durante le uscite e gli ingressi del personale - recita l’avviso esposto nell’istituto e ai cancelli d’ingresso - è vietato il passaggio e/o lo stazionamento nelle aree potenzialmente esposte alle cadute. Aree delimitate con nastro monitore bianco e rosso». Il nastro avvolge l’intero sviluppo delle inferriate perimetrali su via Calandra, e in particolare l’area d’accesso percorsa da centinaia di ragazzi frequentanti il liceo e la confinante sede universitaria. Studenti che hanno accolto la notizia con una certa incredulità. 


«Non vuol dire necessariamente che vi sia un pericolo imminente - spiega la dirigente Mazza - O almeno non siamo in grado di stabilirlo noi. Per questo abbiamo investito della problematica il Comune, che della struttura è proprietario. In verità lo avevamo già fatto in passato, per un albero di alto fusto in condizioni palesemente precarie all’altro ingresso della scuola. Non ricevendo riscontri informammo i Vigili del fuoco che intervennero con rapidità coinvolgendo poi anche l’ente municipale. All’epoca segnalammo tutte le criticità legate alla presenza incombente di rami sulle aree affollate ogni giorno da tantissimi ragazzi. Da parte del Comune non ci sono state rese note misure di alcun genere, nemmeno in merito ai risultati di eventuali verifiche condotte sul posto. Pertanto sono stata costretta a sollecitare nuovamente il loro intervento, anche in considerazione delle nevicate dello scorso inverno, così copiose da costringerci persino alla chiusura per una settimana». Si attendono adesso risposte da Palazzo Mosti, e in particolare dall’Ufficio Patrimonio cui la missiva è stata indirizzata.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino