Serrande alzate in massa ma le casse non sono piene come si sperava. Il bilancio cittadino della prima giornata di riapertura per centinaia di esercizi al dettaglio si chiude in...
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Invito che era stato lanciato nei giorni scorsi da Confesercenti: «Ma non è stato raccolto - ammette schietto e amaro il numero uno della sigla di categoria Gianluca Alviggi - L'entusiasmo che ha spinto tanti esercenti ad alzare le serrande si è infranto sulla insensibilità mostrata da ampi strati della città nei confronti della rinascita commerciale di Benevento. Abbiamo visto pochissime buste in mano ai passanti, peraltro non numerosi. Dei temuti assembramenti non ho visto traccia. Evidentemente ha prevalso l'istinto alla cautela, una certa diffidenza di fondo che in parte si spiega con la paura del contagio non ancora scomparsa. Ma soprattutto penso che il riscontro oggettivamente pessimo della prima giornata sia da attribuire alla grave incertezza economica che riguarda la gran parte dei nuclei familiari. Non a caso i resoconti che giungono anche dalle altre città sono sostanzialmente analoghi al nostro». E del resto il clima da freno a mano tirato si comprende anche alla luce delle limitazioni che ancora permangono alla socializzazione.
IL SINDACO
Eloquente in tal senso il messaggio lanciato dal sindaco Clemente Mastella alla vigilia delle riaperture: «Vedo scene incredibili, per il Corso e non solo. Assembramenti pericolosi. Prenderò qualche decisione che la legge mi concede per salvaguardare la salute dei cittadini. Se non c'è autocontrollo sarò costretto a misure energiche». Richiami che non si indirizzavano tanto al popolo dello shopping quanto a quello dello struscio e dei capannelli serali. Proprio domenica sera ne sono stati segnalati alcuni di notevoli dimensioni nella centralissima piazza Vari, location ancora privata alla tradizionale movida ma pur sempre meta di tanti giovani.
L'AUSPICIO
La speranza del comparto è di rivedere presto una maggiore densità anche nei pressi delle vetrine, fatti salvi limiti sulle distanze e dispositivi di protezione: «Se affermassimo che la giornata odierna è stata un successo di compravendite diremmo una falsità - riconosce il leader provinciale di Confcommercio Nicola Romano - Ma altrettanto errato a mio avviso sarebbe fermarci a oggi (ieri, ndr) per valutare le prospettive. Era cruciale riprendere contatto con la routine, i tempi, le dinamiche della città. Lo hanno fatto quasi tutti nei settori della moda e dei servizi alla persona. Qualche bar ha preferito restare ancora chiuso anche perché l'ordinanza regionale che ha consentito il servizio al banco è giunta solo poche ore prima. Per il momento ci teniamo stretto l'entusiasmo e la voglia di ripartire di tanti esercenti beneventani che malgrado tutto non vogliono arrendersi». A impensierire è piuttosto il contesto nel quale operano i commercianti: «Ho tastato con mano lo stato d'animo di abbandono, rassegnazione più che risentimento, che connota la gran parte dei potenziali utenti - aggiunge Romano - Sentir dire che grandi gruppi imprenditoriali otterranno 6 miliardi di euro mentre sul territorio non arrivano neanche le briciole induce a ritrarsi ancor più nella propria dimensione ristretta. È quanto abbiamo riferito anche nei report cittadini inviati al Centro studi nazionale di Confcommercio. Dobbiamo augurarci che il progressivo ritorno a qualcosa che somigli alle nostre vecchie abitudini possa sanare le ferite». Confcommercio che sarà protagonista giovedì a Palazzo Mosti con il proprio comitato cittadino fresco di battesimo del confronto indetto da Mastella e Picucci. Incontri bilaterali che il Comune terrà anche con le altre sigle di categoria in vista dell'approvazione del nuovo piano commerciale Siad.
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Il Mattino