Ospedale, ultimo sprint per stabilizzare i precari

In corsa 53 infermieri, 2 ostetriche e 5 tecnici di laboratorio

L'ospedale Rummo
Al «Rummo» c'è l'ammissione dei candidati per la stabilizzazione del personale di comparto, che comprende infermieri, ostetriche e tecnici sanitari di...

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Al «Rummo» c'è l'ammissione dei candidati per la stabilizzazione del personale di comparto, che comprende infermieri, ostetriche e tecnici sanitari di laboratorio. In base ai requisiti dichiarati e alla conformità della documentazione inoltrata, risultano ammessi a partecipare alla selezione per titoli e colloqui 53 infermieri, 2 ostetriche e 5 tecnici di laboratorio biomedico. Lo step successivo prevede la nomina della commissione esaminatrice che, dopo aver verificato l'autenticità delle dichiarazioni rese dai candidati ammessi, procederà a redigere la graduatoria di merito che consentirà infine l'assunzione, a tempo indeterminato, dei precari.

Con l'attuazione della legge di Bilancio, alla fine del 2022, il governo aveva prorogato i termini per la stabilizzazione dei precari attraverso una nuova manovra che prevede il raggiungimento dei 18 mesi di servizio a dicembre 2023 e l'assunzione a tempo indeterminato fino alla fine del 2024 di tutti i professionisti che abbiano maturato 18 mesi di servizio nella sanità pubblica entro il 31 dicembre di quest'anno, invece che entro il 31 dicembre 2022, a condizione che abbiano lavorato per almeno sei mesi nel corso della pandemia.

Il provvedimento della Regione ha consentito di mettere un punto fermo sul caso dei precari, attraverso la regolarizzazione di operatori sanitari che entreranno a far parte dell'organico dell'azienda ospedaliera in pianta stabile. Si comincia, dunque, a intravedere la luce in una vicenda che era esplosa all'inizio dell'anno e che aveva destato preoccupazione tra le organizzazioni sindacali ma soprattutto nel personale infermieristico che, fino a qualche mese fa, non aveva ricevuto alcuna rassicurazione in merito alla stabilizzazione e aveva temuto di dover rinunciare al posto di lavoro dopo tre anni di sacrificio, trascorsi a stretto contatto con i «pazienti Covid». Bisogna naturalmente tenere presente che dietro ogni unità lavorativa c'è la storia di un'intera famiglia che rischia di rimanere senza mezzi di sostentamento.

Consentire ai precari di entrare a far parte dell'organico dell'ospedale cittadino rappresenta una conquista per il personale ma anche un'opportunità per il «Rummo», che potrà fare affidamento su un numero maggiore di operatori sanitari. Nello stesso periodo del 2022, nelle corsie della struttura mancavano all'appello 57 infermieri oltre ai 62 dirigenti medici che, tra le nuove immissioni in servizio e le contestuali dimissioni, sono stati rimpiazzati solo in minima parte. In merito alla stabilizzazione del personale di comparto, è chiaro che contribuirà a evitare una carenza di infermieri tale da mettere a rischio l'erogazione delle prestazioni nei reparti.

Per quanto riguarda la Patologia clinica, c'è inoltre la procedura aperta per la fornitura di un impianto Corelab ad alta automazione. L'appalto, che durerà 5 anni più eventuali 12 mesi di rinnovo, prevede un impegno di spesa di 8,1 milioni di euro. Il Corelab prevede l'impianto di un laboratorio ad altissima automazione in grado di snellire i tempi di processo degli esami di laboratorio, consentendo una riduzione consistente dei tempi di permanenza in ospedale dei pazienti. Per fare un esempio pratico, i tempi di risposta degli esami non urgenti che richiedono qualche giorno, possono essere pronti in poche ore. Tutte le tecnologie Corelab sono di ultimissima generazione e un maxi-schermo dà al personale la possibilità di seguire in tempo reale il flusso degli esami urgenti. Inoltre, aumentando la capacità di eseguire esami «in home», si riduce il rischio clinico legato all'invio dei campioni nei laboratori esterni e al loro ritorno. L'efficientamento dei servizi consentito da questo tipo di laboratorio avrà ricadute positive su tutto l'ospedale, consentendo di ridurre i tempi di permanenza nei reparti. L'unità complessa di Patologia clinica dell'ospedale cittadino esegue circa 2.800.000 esami all'anno, il 25% dei quali su pazienti ambulatoriali. Circa il 60% dei test è richiesto in regime di urgenza, condizione che impone un Tat (turn around time) di meno di un'ora. Inoltre, alcuni settori del laboratorio hanno una valenza regionale e nazionale, oltre a erogare anche il servizio di sorveglianza anticoagulanti, che è operativo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13, con una media di accessi giornalieri di 70 pazienti che ricevono il referto e la terapia mediamente entro un'ora e mezza dal prelievo.
 

 

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Il Mattino