Ponte San Nicola, chiusura bis: stop alle auto e controlli di staticità

Ponte San Nicola, chiusura bis: stop alle auto e controlli di staticità
Una sola giornata di chiusura dovrebbe essere sufficiente. In settimana, il ponte San Nicola sarà nuovamente interdetto al transito veicolare, provvedimento inevitabile in...

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Una sola giornata di chiusura dovrebbe essere sufficiente. In settimana, il ponte San Nicola sarà nuovamente interdetto al transito veicolare, provvedimento inevitabile in quanto occorrerà procedere alla prova di carico statico della struttura. La giornata di stop alle auto (ai mezzi che superano le 3 tonnellate e mezza la circolazione non è stata mai autorizzata) non è ancora nota, dipenderà da questioni di tipo organizzativo e, ovviamente, dalle condizioni meteo ma il pool di professionisti incaricati ha programmato per la prossima settimana lo svolgimento delle ulteriori verifiche. In base a quanto finora emerso dai controlli effettuati, il ponte progettato da Riccardo Morandi, costruito 63 anni fa, mostra un quadro di degrado che visivamente appariva significativo, «tanto da indurre cautelativamente ed opportunamente l'Amministrazione così si è espresso il gruppo di tecnici - a chiudere il ponte per il traffico veicolare». Solo approfonditi rilievi geometrici, ispezioni accurate, studi sulle attuali caratteristiche dei materiali e del livello di durabilità residua, avrebbero potuto consentire di verificare se al degrado visivo obiettivamente presente, corrispondeva comunque una capacità portante residua tale da consentire l'utilizzo del ponte in sicurezza e con i livelli di traffico attuali. La campagna di prove ha riguardato il calcestruzzo (14 carotaggi), l'acciaio d'armatura e i cavi da precompressione (9 prelievi), oltre al controllo della geometria della struttura e dello stato delle armature (rilievi geometrici, 42 saggi, misure con corrosimetro, ispezioni). La corrosione accertata nei cavi e nelle armature, dovuta alla presenza dell'acqua, è stata considerata un fenomeno naturale di tipo progressivo, non tale, però, da determinare un «infragilimento» locale del materiale dovuto alla creazione di fratture. Da qui, il placet alla riapertura pre-natalizia, autorizzando però solo l'utilizzo dell'opera per carichi da traffico minori di quelli consentiti dal codice della strada, con circolazione contemporanea in entrambi i sensi di marcia a tutti gli autoveicoli, agli autobus e ai veicoli a pieno carico di massa non superiore a 3,5 tonnellate.

 

Ora, il monitoraggio riprende con la prova di carico statico, in quanto il ponte necessita della verifica sperimentale del comportamento «sotto carico» degli elementi costituenti la struttura. «L'applicazione del carico avviene posizionando gradualmente sull'impalcato una serie di autocarri preventivamente pesati e disposti in modo da indurre la massima sollecitazione sugli elementi di bordo dice il dirigente comunale alle Opere Pubbliche Maurizio Perlingieri -. La misura dello spostamento verticale, freccia elastica, indotto dai carichi applicati, viene eseguita tramite tecniche di livellazione geometrica di alta precisione oppure con l'utilizzo di trasduttori di spostamento installati all'intradosso dell'impalcato a mezzo di aste telescopiche».Le norme relative al collaudo, infatti, vietano la messa in esercizio prima dell'esecuzione della prova di carico statico, pertanto le opere devono essere assoggettate singolarmente al carico in modo tale da indurre nelle strutture le massime sollecitazioni di progetto sia globali che locali. «Dato che la prova di carico è attuata utilizzando degli autocarri carichi di ghiaia, sarà necessario conclude - valutare il numero di mezzi necessari in modo tale che il momento in mezzeria della campata sia corrispondente a quello provocato dai carichi mobili di norma, incrementati del coefficiente dinamico». «Effettuata tale prova conclude Pietro Moretti, consulente dell'Anas -, misurate le eventuali deformazioni dell'impalcato, chiuderemo le operazioni in tempi rapidi per poi offrire il responso finale, indicando i necessari interventi manutentivi». Al Comune, poi, il compito di reperire, poi, le risorse necessarie. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino