BENEVENTO - Stupore e incredulità presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.) dell’Asl per la rovinosa caduta di una paziente dal primo piano del...
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Alle dieci dello stesso giorno e, quindi, solo due ore dopo il ricovero, gli infermieri del Pronto Soccorso l’hanno ritrovata dolorante e in stato confusionale sul piano sottostante, seduta su una panchina dove era riuscita a trascinarsi, nonostante la frattura del bacino e una probabile frattura alla vertebra D12. Dalla ricostruzione effettuata dai medici di turno nel reparto e dalla polizia, intervenuta per svolgere i rilievi del caso, è apparso subito chiaro che la paziente, nel tentativo di scappare dalla struttura, fosse riuscita a infilarsi attraverso le sbarre di ferro di cui è dotata la finestra, che peraltro ha un accesso parziale ed esiguo e che abbia cercato di raggiungere il piano terra aggrappandosi a un tubo. È in questa fase che ha perso l’equilibrio ed è precipitata rovinosamente al suolo, cadendo sul bacino e riportandone la frattura.
Una storia che ha dell’ incredibile e che ha disorientato tutti, vertici di Asl e Rummo, personale sanitario e inquirenti, sia perché la paziente, apparentemente molto tranquilla, non aveva alcun motivo per scappare, essendosi presentata spontaneamente in ospedale e avendo espresso la chiara volontà di essere ricoverata, sia perché, pur essendo estremamente minuta, non si capisce come sia riuscita a far passare il capo, anche quello molto piccolo, attraverso uno spazio così esiguo, in tempi tanto rapidi da non essere notata né all’interno né all’esterno della struttura.
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Il Mattino