Benevento: rubano merce da Ovs, due quindicenni perdonati dal titolare

I ragazzi fermati con i profumi trafugati

Furto da Ovs a Benevento
È andata bene ai due quindicenni beneventani che avevano sottratto delle merce da un negozio. Le nuove norme della legge «Cartabia», infatti, non prevedono la...

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È andata bene ai due quindicenni beneventani che avevano sottratto delle merce da un negozio. Le nuove norme della legge «Cartabia», infatti, non prevedono la denuncia automatica per il reato di furto, ma la necessità che il derubato presenti una querela che, in questo caso, non c'è stata. I due, un ragazzo e una ragazza, di pomeriggio avevano raggiunto un negozio «Ovs» di via Nenni, dove diverse merci sono collocate sui banchi in modo che la clientela abbia un ampio ventaglio di scelta. In prevalenza si tratta di capi d'abbigliamento, ma non mancano offerte in altri settori merceologici. I due, probabilmente per soddisfare un'esigenza della giovanissima, si sono avvicinati al banco dove sono esposti cosmetici e, con un gesto rapido, si sono impossessati di alcuni prodotti per un valore di oltre 150 euro. Un compito non difficile, visto che sono solo un paio gli addetti ai controlli e anche a soddisfare le richieste dei clienti. Ma i due hanno trascurato di considerare un elemento importante, cioè che la merce esposta è dotata di un sistema anti-taccheggio che viene neutralizzato solo nel momento in cui ci si avvicina a una delle casse. Pertanto è scattato l'allarme e i due quindicenni sono stati bloccati.

Gli addetti del negozio hanno poi telefonato al 113 e sul posto è giunta una pattuglia degli agenti delle volanti della Questura. I due minori hanno consegnato agli addetti la merce di cui si erano impossessati e, con l'arrivo degli agenti, è iniziata la procedura, che però alla fine si è risolta positivamente per i giovani. Sono stati infatti avvisati i genitori di entrambi, poi precipitatisi al negozio. E gli agenti non hanno potuto far altro che attenersi a ciò che prescrive la nuova normativa. Si tratta della riforma in vigore dall'inizio dell'anno, che ha ampliato la sfera della procedibilità a querela con l'obiettivo di ridurre i carichi giudiziari, lasciando che sia la vittima a decidere se lo Stato debba perseguire o meno l'autore del reato. Tra le nuove ipotesi di reato procedibili a querela vi sono delitti contro il patrimonio e la persona che si verificano con frequenza: furto, truffa, frode informatica, appropriazione indebita, lesioni personali con fino a 40 giorni di prognosi, lesioni stradali colpose gravi e gravissime causate da una violazione generica del Codice della strada, danneggiamento, turbativa violenta del possesso di cose mobili, minaccia, violenza privata e violazione di domicilio. Determinante, dunque, in caso di furto il volere del derubato. In questo caso, probabilmente, tenuto conto della tenuità del valore della merce rubata, della avvenuta restituzione, oltre che della giovane età dei due, si è ritenuto di non presentare querela. 

 

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Il Mattino