Benevento, dal cantiere Oper Fiber spuntano reperti: disposti altri scavi

Benevento, dal cantiere Oper Fiber spuntano reperti: disposti altri scavi
Incredibile ritrovamento archeologico ieri mattina nella centralissima via Perasso, all'altezza dell'Hotel President, a appena una trentina di centimetri sotto al manto...

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Incredibile ritrovamento archeologico ieri mattina nella centralissima via Perasso, all'altezza dell'Hotel President, a appena una trentina di centimetri sotto al manto stradale. Gli operai dell'impresa che opera per la «Open Fiber» che sono al lavoro nella zona dallo scorso weekend, hanno portato alla luce una struttura di importanza storica, anche se finora non è stato ancora possibile datare i reperti ed è giallo su quello che era stato l'utilizzo in passato. Probabile che si tratti di un'opera risalente a epoca imperiale o longobarda ma gli esperti non si sbilanciano. Allertati dai responsabili dell'impresa, sono immediatamente intervenuti gli esperti per fare rilevamenti per conto della Soprintendenza e provvedere al relativo censimento in quella che viene definita anche «archeologia preventiva».


Oltre alla datazione si sta cercando di stabilire se si tratti della sezione di un muro di un'antica abitazione, oppure - ipotesi maggiormente accreditata - di un piano di calpestio, considerato che si rileva una leggera inclinazione. La scoperta ha attirato l'attenzione di numerosi passanti. Nella zona si è formato subito un capannello di persone ed è scattata la corsa alla foto. Un movimento che ha causato anche rallentamenti alla circolazione, visto l'orario di punta.

«Non sappiamo ancora l'entità esatta di questo nuovo rinvenimento - ha detto Simone Foresta, responsabile della Soprintendenza per la zona di Benevento che ha provveduto a fare un sopralluogo sul posto -. Alla luce di ciò, ho disposto un allargamento della zona oggetto dello scavo per avere altre indicazioni sulla porzione di questa struttura. Allo stato attuale non possiamo stabilire nulla. Probabilmente si tratta di un muro o una struttura stradale. La sensazione è che sia abbastanza ampia e che parta quasi dal marciapiede dove è situato l'albergo per estendersi verso il centro della strada. Quello che invece devo denunciare è che, purtroppo, una parte del muro, risulta tagliata da lavori effettuati all'incirca una decina di anni fa. In base alle nostre conoscenze, quella di via Perasso - pur non costituendo il centro della vecchia città - era una zona abbastanza frequentata sia in epoca romana che medievale. Pur continuando nelle indagini per avere altri importanti dettagli, ci stiamo coordinando in queste ore con tecnici dell'ufficio lavori pubblici del Comune ai quali abbiamo indicato che gli scavi per l'installazione della fibra ottica possono continuare ma, naturalmente, seguendo nuove prescrizioni. Il cantiere, quindi, non si bloccherà, sarà solo spostata la zona di scavo».

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Tra oggi o al massimo domani si conosceranno gli esiti della ricerca, successivamente si provvederà a ricoprire il reperto con «tessuto non tessuto», si tratta di un telo trasparente che viene utilizzato per la protezione di opere che si trovano nel sottosuolo e che devono essere nuovamente ricoperte di terra. Lo stesso sistema è stato già utilizzato per le tombe longobarde di Santa Clementina e di recente anche per piazza Piano di Corte dove era stato rinvenuto un piano di calpestio multistrato risalente a epoca non decifrabile.


«Mi aspetto sempre che ogni volta che in città si alzi una banale mattonella, in qualsiasi zona - commenta Stefano Forgione, archeologo del capoluogo e presidente di Verehia - venga fuori qualcosa. Diciamo che non mi meraviglia questa nuova scoperta. Nel caso di via Perasso, per ora, si può affermare che il reperto di epoca imperiale o medievale, era fuori dalla città, perché quella romana era ubicata molto più giù e anche quella longobarda, detta anche civitas nova (città nuova), così chiamata dopo la rivisitazione di Arechi II era poco fuori dalle mura. Non è escluso, quindi che si tratti del muro di una domus. Quello che mi addolora è che anche questo reperto andrà poi nel dimenticatoio come tanti altri. Noi a Benevento camminiamo sulla storia».
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Il Mattino