Tassa rifiuti non pagata: cartella esattoriale all'Asia

Si tratta di pendenze che risalgono agli anni 2015 e 2016

Donato Madaro, amministratore unico Asia Benevento
«Sollecito per tassa rifiuti non pagata». Mittente la concessionaria tributi del Comune. Un avviso come tanti che periodicamente vengono recapitati al domicilio dei...

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«Sollecito per tassa rifiuti non pagata». Mittente la concessionaria tributi del Comune. Un avviso come tanti che periodicamente vengono recapitati al domicilio dei beneventani. Ma il numero 1487 partito il 2 novembre dalla Andreani Tributi ha una sua eccezionalità che merita di essere segnalata. Destinataria della comunicazione è l'azienda speciale di igiene ambientale del Comune di Benevento. Sì, proprio l'Asia, rea, a detta degli esattori municipali, di non aver versato corrispettivi pari a poco più di 20mila euro. Un paradosso evidente e clamoroso rivelato dalla stessa società in house di Palazzo Mosti con la determina di liquidazione delle somme pubblicata nei giorni scorsi.



La lettura dell'atto rivela che si tratta di pendenze assai datate risalenti al 2015 e al 2016, ovvero sotto le gestioni che hanno preceduto l'attuale guidata dall'amministratore unico Donato Madaro che ha dovuto adesso riconoscere la sussistenza del debito. Non ha avuto dubbi in tal senso il responsabile dell'area amministrativa dell'Asia Nicolino Cardone nel dichiarare dovute le somme richieste.

Inevitabile dunque provvedere alla liquidazione, anche per evitare ulteriori aggravi di spesa derivanti da eventuali lungaggini. Con il rischio, ancor più eclatante visto il contribuente in questione, che si potesse dar corso all'iter che scatta di prassi in questi frangenti, ovvero «l'attivazione delle procedure cautelari - esecutive» paventata dalla Andreani Tributi con apposito sollecito «se non si provvede al pagamento di quanto intimato». Dall'atto licenziato nei giorni scorsi da parte dei vertici aziendali di via delle Puglie si rileva peraltro che le citate procedure esecutive erano state temporaneamente sospese per effetto delle norme nazionali che hanno congelato i termini per la riscossione coatta, ad ulteriore dimostrazione del protrarsi delle pendenze.
 

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Il Mattino