Benevento, vince la causa a 96 anni e dopo 16 di attesa: altro rinvio

Benevento, vince la causa a 96 anni e dopo 16 di attesa: altro rinvio
BENEVENTO - Un altro dei tanti casi di lungaggini che caratterizzano gli iter giudiziari, in particolare quelli riguardanti la giustizia civile. L’elenco, pertanto, si...

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BENEVENTO - Un altro dei tanti casi di lungaggini che caratterizzano gli iter giudiziari, in particolare quelli riguardanti la giustizia civile. L’elenco, pertanto, si arricchisce di un nuovo capitolo. La vertenza finita ora alla ribalta della cronaca, ha avuto inizio nel lontano 2001 ed a distanza di sedici anni, anche se vi sono stati dei verdetti, è ancora in attesa di una decisione finale, che dovrebbe giungere in udienza fissata per il prossimo sette febbraio. A rendere il caso più singolare c’è anche l’età del ricorrente che è ha ben 96 anni.


Ieri mattina presso il Tribunale di Benevento, al giudice delle esecuzioni immobiliari Giuseppe Puorto è stato esaminato il caso di Ruggiero D’Onofrio di 96 anni di Solopaca che aveva iniziato questa azione civile per presunti abusi edilizi commessi da un suo vicino di casa nel lontano 2001.

Nel 2005 il magistrato della sezione civile aveva emesso una sentenza, con la quale si condannava il vicino a rimuovere alcune opere edilizie realizzate in difformità della normativa. Una sentenza che non essendo stata appellata è finita con il divenire esecutiva. Poi è accaduto che il titolare della struttura realizzata in difformità è poi deceduto. Si è dunque avviate una nuova procedura per concretizzare il dettato di questa sentenza. E ieri mattina davanti al magistrato delle esecuzioni immobiliari c’è stata la presenza in aula di Ruggero D’Onofrio, che nonostante l’età è fermamente deciso a giungere a un chiarimento definitivo. L’uomo è difeso dall’avvocato Isidoro Taddeo, che ha chiesto al magistrato di dare attuazione alla sentenza del 2005. Contro questa tesi portata avanti da D’Onofrio e dal suo legale, si è avuta la costituzione degli eredi del defunto proprietario dell’immobile realizzato in difformità, che sono la moglie ed i figli, che si sono costituiti, assistiti dall’avvocato Giovanni Minauro.


Questi ultimi hanno avanzato delle argomentazioni contro il precedente verdetto del 2005, da qui la decisione del magistrato di rinviare il procedimento al sette febbraio del 2018, per stabilire, in quella sede, un necessario approfondimento sull’intera vicenda che si trascina ormai da anni. E i tempi dunque si allungano e non è detto che la conclusione possa esservi nella prossima udienza.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino