Benevento, i furbetti dei buoni spesa: la Finanza sequestra atti al Comune

Benevento, i furbetti dei buoni spesa: la Finanza sequestra atti al Comune
Controlli a tappeto sui percettori dei voucher sociali, con multe e restituzione di quanto intascato senza averne diritto. Ieri pomeriggio, i militari della Guardia di Finanza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Controlli a tappeto sui percettori dei voucher sociali, con multe e restituzione di quanto intascato senza averne diritto. Ieri pomeriggio, i militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato tutti gli atti inerenti l'erogazione dei circa mille buoni spesa erogati dal Comune di Benevento con il primo dei due avvisi. Avevano già controllato un centinaio di pratiche trasmesso dal dirigente dell'ente Alessandro Verdicchio, estrapolate dall'elenco degli ammessi, che ammontano, per la prima erogazione, a 456, per un totale di 131.900 euro oltre a ulteriori 17 domande individuate grazie alle assistenti sociali (euro 4.525).


La Finanza aveva già acquisito tutto il lotto delle istanze accolte, ma ieri è tornata negli uffici del settore Servizi sociali, rilevando pure le altre 520 richieste, benché esse non siano state accolte e finanziate, ossia quelle inoltrate da cittadini il cui valore del patrimonio mobiliare oltrepassa i tremila euro, i percettori di contributi pubblici di importo superiore a 300 euro, i fruitori di altro sostegno pubblico, le domande presentate in maniera incompleta, quelle pervenute oltre la scadenza dei termini fissata alle ore 12 del 22 aprile. Per alcune istanze già incappate sotto la mannaia dei controlli interni, è già stato deciso che dovranno pagare non soltanto la multa, il cui valore minimo è pari a 2.100 euro, ma la Finanza ha richiesto anche la trasmissione dell'Iban del Comune, in modo da poter recuperare le somme indebitamente percepite. Oppure, divenute in molti casi tali dopo che l'Inps ha assicurato il pagamento del bonus di 600 euro, avvenuto senza eccessivi ritardi, nonostante i problemi tecnici inizialmente riscontrati sul sito. E in effetti i primi accrediti sono poi pervenuti, smentendo una delle fake news più ricorrenti: si trattava di 600 euro reali e non lordi. Dopodiché, sono state riconosciute ulteriori provvidenze, tipo i voucher baby sitter e i congedi parentali, i bonus ai lavoratori autonomi e a partita Iva.

Per il bonus 600 euro, al fine di evitare lungaggini dell'iter per i pagamenti, l'Inps ha assunto l'onere di verificare direttamente la corrispondenza tra la titolarità del conto corrente e l'identità di chi aveva fatto domanda. Sulla carta questo controllo poteva rientrare anche negli strumenti a disposizione dell'Ente di previdenza: il problema erano i tempi che questo passaggio richiedeva. Rispetto alla procedura standard, nella seconda fase dei voucher, si sono snelliti i passaggi, con mole di lavoro, quella che gravava sull'Inps, che probabilmente rendeva difficile, se non impossibile, anteporre controlli. Ricordiamo che i destinatari erano tutti i cittadini e persone straniere che risiedevano o domiciliavano nella città di Benevento, che versano in uno stato di necessità temporanea dovuta alle misure restrittive emesse per l'emergenza epidemiologica e sono privi di mezzi economici per assicurare a sé a alla propria famiglia beni di primissima necessità. La possibilità di fare richiesta era rivolta a tutti coloro che per l'emergenza, erano stati costretti a interrompere, sospendere oppure chiudere la propria attività lavorativa, ossia tutti coloro che a qualsiasi titolo, non potevano svolgere alcuna attività, anche precaria o saltuaria o stagionale, che gli consentisse di assicurare a sé e alla propria famiglia il minimo per poter vivere. Pertanto il requisito discriminante per accedere al beneficio era la riduzione del reddito del proprio nucleo familiare a seguito dell'emergenza Covid 19 per il periodo 10 marzo 10 maggio.

Convocato il consiglio comunale per l'approvazione del conto consuntivo: data fissata il 27 luglio alle 16,30.
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino