Chiamateli insostituibili. Anche perché «onnipresenti» non rende appieno l'idea. Vengono identificati come l'anima del Benevento di Inzaghi,...
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Ma SuperPippo può comunque affidarsi a ricambi di spessore e agli altri tre, che finora hanno contribuito in maniera determinante al primo posto del Benevento. Letizia è in piena metamorfosi rispetto allo scorso anno, quando disputò una stagione in chiaroscuro. Di fatto, si tratta del terzino più forte e devastante della B. Ha sempre avuto un punto debole, da lui stesso riconosciuto: la mancata predisposizione alla fase di contenimento. Ebbene dopo la cura-Inzaghi, Letizia si è trasformato in uno dei migliori difensori della cadetteria. Se la porta di Montipò è quella meno battuta, il merito è anche suo. Letizia è cresciuto in maniera esponenziale nella testa, sul piano atletico, tattico e nella capacità di gestione e dosaggio delle energie. Prima correva tanto, ma alcune volte gli capitava di farlo a vuoto. Oggi spende meno benzina ed è molto più efficace. E non ha affatto abdicato al suo potenziale offensivo: quando attacca è ugualmente in grado di essere dirompente. Nicolas Viola è il termometro del Benevento. Quest'anno lo è ancora di più. Quando non gira lui, è difficile che gli altri si stiano esprimendo su livelli accettabili. Per uno come Nicolas è fondamentale l'empatia con il tecnico. Con Inzaghi è stato amore a prima vista: tra i due si l'intesa è straordinaria. Basta uno sguardo per capirsi, un cenno per spiegarsi. Per Viola era stato più o meno lo stesso con De Zerbi, e infatti grazie a quell'afflato fu protagonista di un girone di ritorno da fenomeno in A. Viola è il faro del centrocampo di Pippo, le chiavi della mediana sono in mano a lui nonostante il reparto sia dotato di altri elementi di assoluto spessore come Hetemaj e Schiattarella, che hanno molte più presenze di lui in massima serie (268 il finlandese, 75 il napoletano contro le 34 di Viola). Ma in B le apparizioni di Hetemaj si contano sulle dita di una mano, mentre Schiattarella e Viola se la giocano: 277 caps il partenopeo (che però non ci giocava da un paio d'anni), 232 il calabrese, che ha due anni in meno e tutto il tempo di rifarsi sotto. Tradotto in soldoni, vuol dire che è Viola a conoscere la categoria meglio di tutti.
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Infine c'è Coda. Il bomber dai colpi impossibili, la punta che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Con Inzaghi segna di meno ma è molto più attivo al servizio della squadra. Il suo apporto è preziosissimo in un Benevento in grado di andare a segno con ben 10 calciatori diversi e non catalizzato su un unico finalizzatore. Lotta, fa a sportellate e sforna assist. In più ha cominciato anche ad andare in rete con regolarità (2 volte a nelle ultime 3). Inzaghi crede in lui ed è stato lungimirante nel non farsi condizionare da qualche prova sotto tono. A lui SuperPippo non rinuncia. A loro non rinuncia. E dunque per il Crotone tre maglie, sei con quelle di Montipò (che tra i pali non verrà scalzato), Tuia e Antei (non ci sono altri centrali in rosa con Volta ancora out), sono già prenotate. Le altre 5 verranno assegnate nel corso della prossima settimana, anche se nel test di domani con la Primavera emergerà già qualche prima indicazione.
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Il Mattino