«La centrale a turbogas si farà», arriva la conferma dal ministero

«La centrale a turbogas si farà», arriva la conferma dal ministero
«L'autorizzazione della centrale turbogas Luminosa non è in discussione. Lo sono invece le condizioni che ne regoleranno l'esercizio, e il territorio...

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«L'autorizzazione della centrale turbogas Luminosa non è in discussione. Lo sono invece le condizioni che ne regoleranno l'esercizio, e il territorio sarà chiamato a esprimersi in merito». Arrivano da Roma le risposte agli interrogativi rimbalzati nel Consiglio provinciale di lunedì sulla realizzazione del mega impianto termoelettrico nella zona industriale di Ponte Valentino. Una struttura i cui numeri sono ormai conosciuti: 385 megawatt di potenziale elettrico generato dalla combustione di 50 tonnellate di gas metano ogni ora. Oltre un milione di tonnellate l'anno di anidride carbonica saranno disperse in atmosfera da un camino alto 60 metri. La procedura per il rinnovo dell'Autorizzazione integrata ambientale è sul tavolo alla Direzione generale per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo del ministero per la Transizione ecologica. E segnatamente della funzionaria Elena Floridi che sta seguendo direttamente il dossier per conto del dirigente Paolo Cagnoli: «L'iter in corso - spiega la referente della divisione quarta Qualità dello sviluppo - attiene al riesame con valenza di rinnovo della centrale termoelettrica Luminosa. Non è oggetto della procedura l'autorizzazione integrata ambientale che è stata rilasciata a Luminosa già nel 2011. Oggi dunque si andrà a valutare il grado di rispondenza della proposta progettuale alle più evolute direttive tecnico-ambientali contenute nelle ultime conclusioni sulle Bat (Best avalaible technologies, migliori tecnologie possibili, ndr). In altri termini, l'esame della domanda avanzata dall'azienda riguarda le condizioni di esercizio della centrale che possono essere soggette a prescrizioni, ma non la sua realizzazione per la quale è già stata autorizzata».

Parole che confliggono con le posizioni espresse in queste ore dai rappresentanti istituzionali territoriali, improntate a una contrarietà all'impianto che appare velleitaria alla luce dei chiarimenti della responsabile ministeriale. E che contrastano anche con la logica, se si considera che il grande impianto di Ponte Valentino, autorizzato da oltre un decennio, non è mai entrato in funzione e non ha ancora visto la posa di una sola pietra. Come spiegare una simile stranezza? «È una situazione che può verificarsi e che ci è già capitata in precedenza - riferisce Floridi - Talvolta la realizzazione di impianti del genere incontra ostacoli lungo il cammino che ne rallentano l'iter per anni. Ma ciò non annulla la validità dei procedimenti tecnico-amministrativi svolti in precedenza, chiamati adesso a valutazioni di aggiornamento previste dalla legge».

La prospettiva appare dunque meno ottimistica per quanti nel Sannio non vedono di buon occhio la nascita della centrale turbogas in zona Asi. C'è però un risvolto positivo ed è costituito dalla partecipazione al confronto che non sarà pregiudicata dalla decorrenza dei termini scattata due giorni fa: «I 150 giorni previsti dalla legge rappresentano un termine ordinatorio - chiarisce la curatrice del fascicolo Luminosa - Il proponente ha la facoltà di richiedere la nomina di un commissario ad acta per la definizione della propria istanza entro 75 giorni, ma è un'evenienza molto rara nella casistica di settore. Molto più probabile che si andrà in Conferenza di servizi nella quale saranno chiamati a esprimersi gli enti territoriali facenti parte del Gruppo istruttore, ovvero Regione Campania, Provincia e Comune di Benevento».

Un percorso che si annuncia ancora lungo: «La Conferenza dei servizi si riunirà a partire dall'autunno - anticipa Elena Floridi - Lo svolgimento occuperà verosimilmente qualche mese e si concluderà con un documento formale denominato Parere che terrà conto di tutti i rilievi avanzati in fase di discussione. Tale Parere fornirà gli elementi di valutazione fondamentali ai fini dell'emissione del provvedimento da parte del Ministero. È prevedibile che i tempi di svolgimento della procedura non siano brevi, ma il decreto direttoriale 55/2020 del ministero Sviluppo economico ha tracciato un orizzonte temporale ampio per l'entrata in esercizio (avvio lavori entro il l'ottobre 2022, espropri a partire dal febbraio 2024, ndr)».

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Il Mattino