Il Comune di Benevento si appresta a recuperare circa 270 mila euro. A tanto dovrebbe ammontare la somma che dovrebbe affluire nelle casse comunali, frutto del recupero a carico...
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Non a caso, proprio di recente, è stata licenziata una delibera laddove si attribuivano punteggi diversificati agli otto settori nei quali si articola la macchina amministrativa dell'ente.
Alla retribuzione di risultato non può comunque essere destinata una quota delle risorse effettivamente disponibili inferiore alla percentuale del 15% del Fondo riservato.
Ad inficiare il riparto, così come avvenuto negli anni di riferimento, sarebbe il mancato rispetto dell'organo deputato ad approvare la suddetta graduazione, che sarebbe di competenza della Giunta ed, invece, l'indennità di posizione sarebbe stata determinata dal settore Risorse Umane ponendo quale base un decreto del sindaco. Tali operazioni, quindi, risulterebbero del tutto illegittime, illegittimità aggravate dalla determinazione demandata ad un dirigente che veniva a trovarsi in una situazione di palese incompatibilità, dovendo decidere anche per se stesso. E, proprio questo, induceva il sindaco Pepe a richiedere controlli al segretario generale (come all'epoca già riportato da Il Mattino ndr.), richiamando eventuali azioni correttive delle quali, però, non vi è alcuna traccia. Altra anomalìa riguarderebbe gli incarichi ad interim: a coloro i quali è attribuita una responsabilità dirigenziale di un settore vacante, spetta solo un'integrazione mensile ma, in qualche caso, si sarebbe in presenza di «stipendi» raddoppiati in virtù del doppio incarico.
Il tabulato delineato vedrebbe primeggiare tra i debitori dell'ente, e pure di gran lunga (si vocifera di una somma non molto distante dai 200 mila euro), l'attuale responsabile dell'Ambiente Andrea Lanzalone. Sempre dalla parte di coloro che dovrebbero essere invitati a restituire delle somme, ma molto, molto inferiori, ci sarebbero l'ex capo dei Sistemi di staff Angelo Mancini, il compianto Emilio Porcaro, Roberto La Peccerella, Rino Vitelli, Enzo Catalano, Lorena Lombardi, Giuseppe Lamparelli e Aniello Moccia.
Risulterebbero in credito, pur se di poco, Isidoro Fucci, Giuseppe Moschella e Salvatore Zotti, a seguito della compensazione tra indennità di risultato (ricevuto meno) e di posizione (incassato in eccesso). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino