Covid a scuola a Benevento: riecco le lezioni in presenza

Covid a scuola a Benevento: riecco le lezioni in presenza
Ricominciate senza problemi le lezioni in presenza negli istituti cittadini dove nel weekend si erano registrate le prime positività al Covid. Sia nel plesso al Rione...

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Ricominciate senza problemi le lezioni in presenza negli istituti cittadini dove nel weekend si erano registrate le prime positività al Covid. Sia nel plesso al Rione Ferrovia della «Moscati», sia presso l'istituto paritario «De La Salle», in cui a risultare contagiati erano stati rispettivamente una docente della materna e un alunno delle elementari, l'attività didattica è ripartita regolarmente dopo il lunedì di chiusura disposto in seguito agli interventi di sanificazione straordinaria effettuati nel fine settimana. Terzo dei 14 giorni di quarantena, invece, per le classi entrate in contatto con i positivi. Nell'istituto privato «De La Salle» è quasi tutto pronto per lanciare la didattica a distanza, mentre nella scuola dell'infanzia di via Grimoaldo Re gli insegnanti si apprestano a organizzare una serie di videochiamate per i più piccoli. A testimoniare l'ordinario ritorno in aula di ieri mattina, i volti distesi di familiari e studenti al suono della campanella, segnale evidente di come, al netto dello spavento iniziale, il clima generale sia complessivamente sereno, sperando, ovviamente, che non emergano complicazioni dal giro di controlli relativi a tutti coloro entrati in contatto diretto con i positivi.


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La parabola dei contagi, tuttavia, in queste ore non sembra essere l'unica preoccupazione che affligge il sistema scolastico. La questione più allarmante è senz'altro la querelle relativa al rinnovo degli organi collegiali, operazione che, stando a una recente circolare del Ministero dell'Istruzione, non potrà essere rinviata e dovrà svolgersi tramite votazioni in presenza e non telematiche, come si auguravano invece i presidi. A oggi, dunque, le scuole della città hanno tempo fino al 31 ottobre per individuare almeno due giorni in cui sospendere le lezioni, organizzare una tornata elettorale che chiamerà al voto circa mille persone a istituto per nominare i nuovi membri dei consigli di classe e di circolo-istituto, e poi provvedere alla sanificazione. Una procedura considerata rischiosa e inopportuna, come evidenziato nei giorni scorsi da Luigi Mottola, presidente provinciale dell'Associazione nazionale presidi e dalla senatrice Sandra Lonardo, che lunedì ha presentato un'interrogazione per conoscere i motivi che abbiano indotto la ministra dell'istruzione Azzolina a porre un categorico veto sulle elezioni online. L'argomento ha destato anche la presa di posizione da parte del sindaco Mastella: «Inammissibile che si possa anche solo ipotizzare una tornata elettorale a pochi giorni dalla ripresa della stagione scolastica. Abbiamo rinviato i consigli regionali che rappresentavano un'incombenza ben più importante degli organi collegiali, e non riesco a capire perché la Azzolina non faccia un passo indietro».
 


Altra problematica attuale è l'organico docenti, argomento sul quale è intervenuta la Lonardo. «L'avvio delle nuove graduatorie provinciali per le supplenze non sta consegnando i risultati sperati - si legge nei passaggi salienti di una nota stampa - Il sistema informatico per le supplenze, annunciato come strumento rivoluzionario capace di portare 200.000 supplenti in classe, è andato in tilt troppe volte, generando scontento e inefficienza. Molti aspiranti docenti, confidando nell'affidabilità della piattaforma, avevano ritenuto che la compilazione corretta della domanda fosse condizione necessaria e sufficiente per vedersi riconosciuti i titoli nella copia in Pdf prodotta dal sistema. Salvo poi accorgersi che così non è stato e si è persino giunti all'esclusione. Rispetto a tali errori in graduatoria non è stata prevista nessuna forma di correzione da parte degli Uffici scolastici. Per questo ho presentato un'interrogazione parlamentare, chiedendo alla ministra Azzolina quali siano le ragioni sottese alla sua scelta di voler escludere dall'applicazione di procedure in autotutela i casi relativi alla correzione di errori della piattaforma».
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Il Mattino