Covid, è allarme a scuola: già 11 classi in Dad a Benevento

Covid, è allarme a scuola: già 11 classi in Dad a Benevento
Il Covid continua a imperversare e a preoccupare le istituzioni che, ieri mattina, in prefettura hanno fatto il punto sulla situazione in un incontro organizzato dal prefetto...

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Il Covid continua a imperversare e a preoccupare le istituzioni che, ieri mattina, in prefettura hanno fatto il punto sulla situazione in un incontro organizzato dal prefetto Carlo Torlontano con i vertici della sanità, le forze dell'ordine e il sindaco Clemente Mastella, nel corso del quale sono stati analizzati i diversi aspetti della pandemia. In videoconferenza hanno partecipato anche i sindaci di Airola, Montesarchio, San Giorgio del Sannio, Sant'Agata de' Goti e Telese Terme, tra i comuni più colpiti dalla quarta ondata in cui ormai ha preso il sopravvento la variante Omicron con un'incidenza del 71% in Campania. «L'incidenza dei contagi - dice Gennaro Volpe, direttore generale dell'Asl - al momento è stazionaria ma spero che si sia raggiunto già il picco massimo e che si possa assistere a un fisiologico calo della curva pandemica già nei prossimi giorni. Il dato emergente è quello che riguarda le scuole che, a pochi giorni dalla riapertura, registrano già 11 classi in Dad. Avevamo chiesto all'Unità di crisi di lasciare le scuole chiuse ancora per qualche settimana dopo le vacanze di Natale per far passare la quarta ondata ma il Tar è intervenuto, decretandone la riapertura immediata. Sono soddisfatto perché stiamo guadagnando terreno con le vaccinazioni pediatriche che hanno raggiunto il 43%. Un dato decisamente incoraggiante rispetto a quello nazionale, attestato al 14%». Una posizione, quella del manager dell'Asl, sulla riapertura delle scuole, pienamente condivisa dal sindaco Clemente Mastella che si è battuto fin dal mese di dicembre per mantenere le scuole chiuse e che avrebbe preferito che l'attività scolastica in presenza si fermasse per rallentare il contagio.

In questa fase si registra un'esplosione di casi anche nel Sannio, in linea con quanto sta avvenendo nel resto del territorio regionale. Infatti, nel summit di ieri, è emerso che i contagi sono quadruplicati rispetto alla settimana precedente con una percentuale di asintomatici superiore del 90% rispetto ai casi registrati. Insomma, il virus continua a correre all'impazzata e a colpire indistintamente vaccinati e non, seguendo regole che sfuggono alla logica e alle conoscenze scientifiche in quanto, in questa fase, si stanno ammalando anche i vaccinati con la dose booster che, non di rado, manifestano tutti i sintomi del Covid.

«La percentuale dei posti letto occupati dice Mario Ferrante, direttore generale dell'azienda ospedaliera San Pio è pari al 66% rispetto a quelli disponibili, anche per effetto della riduzione dei tempi di degenza in area Covid che è di nove giorni per i pazienti ricoverati in Pneumologia subintensiva e in Malattie infettive e di quattro per i le degenze in Medicina interna. Comunque, l'80% degli ospedalizzati non è vaccinato, per cui tra i ricoverati c'è anche un 20% di vaccinati. Per quanto riguarda la maggiore presenza in ospedale di pazienti provenienti da altre province non possiamo fare altro se non accoglierli perché sono gli operatori del 118 a effettuare la scelta in base alle disponibilità delle strutture ospedaliere in rete. Su questo non possiamo fare niente, sperando di venir fuori dall'emergenza il prima possibile». Le difficoltà che gli operatori sanitari, a tutti i livelli, stanno affrontando in questi giorni sono quasi palpabili nell'ascoltare le parole dei manager. Tra le file del personale che presta servizio in ospedale, peraltro tutto vaccinato, il virus si sta diffondendo a macchia d'olio, costringendo l'azienda ospedaliera a usufruire di medici e infermieri non contagiati, spostandoli da un reparto all'altro perché i dipendenti che risultano positivi al Covid, in seguito ai tamponi di controllo effettuati con cadenza ciclica, anche se asintomatici, vengono messi in quarantena e possono rientrare in servizio solo dopo l'accertata negativizzazione. Nella struttura il personale non manca perché, attualmente, dell'organico del «Rummo» fanno parte 760 infermieri, 89 dei quali di nuova assunzione. L'obiettivo di tutti è quello di superare il mese di gennaio senza troppi danni perché gli esperti sono convinti che, dopo questa fase di riacutizzazione dei casi, la curva pandemica comincerà a scendere e il virus allenterà la morsa.

Si aggrava il bilancio dei decessi al «Rummo» dove si sono registrati tre decessi. A non farcela un 79enne di Limatola, un 70enne di Piano di Sorrento (Napoli) e un 88enne di Albanella (Salerno). In costante crescita anche il numero degli accessi nei reparti Covid in cui si registrano 10 nuovi ricoveri in un solo giorno e quattro dimissioni che portano a 71 il numero dei ricoverati. L'orientamento a predisporre le dimissioni dei pazienti in tempi molto più rapidi è, sicuramente, di grande aiuto per cercare di evitare che l'ospedale vada in sofferenza. In leggero calo, rispetto ai giorni scorsi, i positivi nel Sannio riferiti dal bollettino quotidiano della Protezione civile da cui emergono 517 nuovi casi. Per i vaccini ieri 3752 somministrazioni negli hub sanniti.

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Il Mattino