Stop impianti in area archeologica, per Benevento un solo depuratore

Stop impianti in area archeologica, per Benevento un solo depuratore
Stop ai tre impianti, si torna all'ipotesi di un solo depuratore. Da realizzare a Sant'Angelo a Piesco, il sito già individuato per localizzarvi l'impianto da...

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Stop ai tre impianti, si torna all'ipotesi di un solo depuratore. Da realizzare a Sant'Angelo a Piesco, il sito già individuato per localizzarvi l'impianto da 35mila abitanti equivalenti. La definizione della mappa delle aree alluvionali elaborata dall'Autorità di Bacino Garigliano/Volturno e, soprattutto, la certezza delle risorse, consente all'amministrazione comunale, d'intesa con il commissario straordinario per la depurazione Maurizio Giugni, di procedere a un unico appalto, abbandonando l'idea del frazionamento. Scelta obbligata, ma nelle indisponibilità dell'intera somma necessaria per l'intervento. Non è più indispensabile procedere per lotti, in modo da dotare del depuratore quantomeno parti del territorio cittadino. Tale soluzione, peraltro, sgombra qualsiasi problematica connessa a Santa Clementina, dove era ipotizzato uno dei due impianti da 10mila abitanti equivalenti. Ieri mattina il primo incontro fra i tecnici progettisti e i colleghi dell'ufficio tecnico dell'Ente, il dirigente Maurizio Perlingieri e il Rup Giuseppe Soreca. Un primo esame della problematica da parte del raggruppamento temporaneo di professionisti che si è aggiudicato l'appalto, la «Di Giuseppe Ingegneri Associati Srl» di Chieti (mandataria), la «Bouvengit» di Firenze, la «Poiesis» di Baronissi e la «Technital» di Verona, raggruppamento che ha prevalso su altre 15 proponenti, operando un ribasso del 51,82%, con la progettazione, quindi, che avrà un costo pari a 414.075,94 euro. Nell'arco di un mese, i progettisti hanno garantito che predisporranno un piano delle indagini preliminari, archeologiche e geologiche soprattutto.



«Questa mattina - ha detto Mastella - ho incontrato i progettisti che si stanno occupando della realizzazione del depuratore. Progettisti che in precedenza avevano avuto un incontro anche con i tecnici del Comune e della Gesesa (Salvatore Guadagnuolo, Pasquale Schiavo e Giorgia Amato). L'incontro era finalizzato all'individuazione dell'iter più celere ai fini della realizzazione dell'impianto. Assieme a loro e, d'intesa con il commissario Giugni, al quale ho posto una serie di rilievi emersi dal mondo delle associazioni ambientaliste e che in larga parte condivido, è stato deciso di lavorare sull'ipotesi progettuale di un'unica localizzazione, accantonando definitivamente l'ipotesi di ubicazione di uno dei tre impianti nell'area archeologica di Santa Clementina». Il sindaco aggiunge che «ora toccherà a loro individuare l'ipotesi più rispondente alle mutate esigenze progettuali, tenendo conto che si tratta di un'opera fondamentale per la città e per il miglioramento della qualità della vita. Un'opera che, è bene ricordarlo, nessuno finora è riuscito a realizzare. Anzi, l'Amministrazione che mi ha preceduto era persino riuscita nell'infausta impresa di perdere i relativi finanziamenti regionali che noi, invece, con grande impegno siamo riusciti a recuperare. Questa è la risposta più seria a quanti inutilmente accavallano dissenso a dissenso nei miei confronti, anziché badare agli interessi della città».


Ma parte della città potrebbe anticipare i tempi della depurazione. Mastella, sempre ieri, ha presieduto un'altra riunione alla quale, oltre ai tecnici progettisti, hanno partecipato, in rappresentanza dell'Asi, il presidente Luigi Barone e il consulente del Consorzio, il docente di Unisannio, esperto in Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia, Nicola Fontana. Si procederà a una verifica dei costi di un eventuale collegamento di parte della rete fognaria al depuratore già funzionante nell'area industriale. L'impianto potrebbe già accogliere parte delle acque reflue, è già in funzione, quindi non dovrebbe attendere né i tempi occorrenti le autorizzazioni da parte della Soprintendenza, né quelli necessari alla realizzazione. Va ricordato, comunque, che già l'unico impianto è provvisto del finanziamento di totale copertura, ovvero dei 32,9 milioni per riorganizzare completamente il sistema depurativo beneventano.
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Il Mattino