Diga di Campolattaro, parte la cabina di regia sugli impieghi

Il progetto di ristrutturazione dal valore di oltre 500 milioni di euro

Diga di Campolattaro
«Ci siamo!». Per laconica che sia l'affermazione, si coglie in ogni caso la soddisfazione di Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale della Coldiretti, nel...

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«Ci siamo!». Per laconica che sia l'affermazione, si coglie in ogni caso la soddisfazione di Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale della Coldiretti, nel commentare l'imminente convocazione da parte della Regione per dare il via al protocollo d'intesa sottoscritto in estate sul ruolo che associazioni datoriali agricole, Provincia e consorzio Basso Volturno dovranno svolgere rispetto al progetto di ristrutturazione della diga di Campolattaro del valore di oltre 500 milioni di euro. «Si dà corso spiega il leader dell'organizzazione all'intesa secondo cui si metterà in piedi una sorta di cabina di regia grazie alla quale valutare e condividere ogni iniziativa ritenuta funzionale al piano relativo all'invaso». Va subito evidenziato che la struttura non avrà il potere di decidere ma solo di esaminare le fasi dello sviluppo del programma di interventi avendo però la facoltà di proporre soluzioni e iniziative ritenute strategiche rispetto al fine che l'opera si pone.

«È chiaro osserva che si terrà sotto la lente di ingrandimento un percorso che dovrà portare a raggiungere gli obiettivi sui quali ci siamo battuti e che consistono nel pieno soddisfacimento delle esigenze potabili ed irrigue del Sannio». Non meno positivamente colpito per l'imminente incontro Antonio Casazza, alla guida di Confagricoltura provinciale. «È un appuntamento significativo esordisce che ci mette nelle condizioni di seguire con attenzione il concreto dispiegarsi di una ristrutturazione strategica per il Sannio, le sue comunità, la sua economia, soprattutto quella agroalimentare». È consapevole che l'organismo è solo consultivo senza alcuna possibilità di decidere in un senso o nell'altro. «Conta poco è la sua convinzione dal momento che saremo in prima linea con un contributo propedeutico ad ogni scelta che operativamente si assumerà per i lavori da eseguire, fornendo le nostre considerazioni». Casazza si dice particolarmente motivato a svolgere il ruolo di consulente anche in ragione dell'accoglimento della sua proposta di inserire, nel progetto generale, la necessità di garantire regolarmente le risorse idriche in quell'area del Fortore dove insistono oltre mille aziende zootecniche.

«Bisogna avverte che non si assista più allo spettacolo indecoroso di imprenditori costretti a ore di attesa in fila davanti alle poche fonti disponibili per approvvigionarsi di qualche quintale di acqua per le proprie stalle come è accaduto questa estate». È pronta a offrire tutto il suo contributo la Cia guidata dal presidente regionale Raffaele Amore. «Intanto. premette - ringraziamo il presidente De Luca per la sua disponibilità. Siamo di fronte aggiunge ad un'opera la cui realizzazione è fondamentale per le nostre sorti, da ogni punto di vista. Non credo di esagerare nell'affermare che si potrà dare una svolta, in senso positivo naturalmente, al destino della nostra provincia». Va da sé che l'obiettivo della Cia «sarà quello, più in generale, di vigilare perché ogni angolo del Sannio non sia più costretto a patire problemi per quel che concerne la disponibilità dell'acqua».

Il presidente della Provincia, Lombardi diede il via all'ipotesi di una collaborazione dei soggetti così come individuati dal protocollo in un suo incontro con Bonavitacola. Felice «che vi sia dia corso. Avremo a disposizione evidenzia un tavolo di concertazione grazie al quale ci viene offerta la possibilità di verificare le ricadute della ristrutturazione in ogni area, a cominciare dal Fortore».
 

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Il Mattino