Dugenta, coppia a giudizio: «Ospitarono latitante in casa, fornendogli vitto e alloggio»

L'udienza è stata fissata ad aprile

L'arresto di Piscitelli
Due coniugi erano finiti ai domiciliari, venendo poi scarcerati con l'obbligo di firma, con l'accusa di aver ospitato, in una loro casa di Dugenta, un ricercato, il quale...

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Due coniugi erano finiti ai domiciliari, venendo poi scarcerati con l'obbligo di firma, con l'accusa di aver ospitato, in una loro casa di Dugenta, un ricercato, il quale doveva espiare un condanna per traffico di droga. Ora, nei loro confronti, il sostituto procuratore della Repubblica Marilia Capitano, che ha coordinato le indagini, ha chiesto il giudizio immediato e il gip Pietro Vinetti ha accolto la richiesta del pubblico ministero, fissando il processo con un'udienza in programma l'otto aprile. I due imputati di favoreggiamento sono Mario Perna, 57 anni, e Filomena Orlando, 59 anni. La coppia è accusata di aver aiutato Raffaele Piscitelli, 55enne di San Felice a Cancello, che era ricercato da nove mesi, a sottrarsi all'arresto. In particolare, avrebbero fornito all'uomo vitto e alloggio presso la loro abitazione in località Tora, in via zia Rosa, alla periferia di Dugenta, lungo la strada che conduce a Melizzano. La coppia, inoltre, è accusata di aver detenuto illegalmente due fucili e munizionamento, ricevuti in eredità, in particolare 16 cartucce di diverso calibro. Armi che erano stati rinvenute nella loro abitazione, nel corso di una perquisizione eseguita dagli agenti della squadra mobile di Caserta, nel corso del blitz per la cattura del ricercato.

L'operazione era scattata il 29 novembre dello scorso anno. Piscitelli, dunque, fu stato arrestato dagli agenti della mobile di Caserta, che aveva individuato il nascondiglio del ricercato proprio nel Sannio. In particolare, Piscitelli deve espiare una condanna a dodici anni e sette mesi, residuo rispetto a una originaria pena inflitta a 17 anni e otto mesi, per l'imputazione di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti. La Dda lo ritiene appartenente a clan operanti nella valle di Suessola, zona che comprende i comuni di San Felice a Cancello, Cervino e Santa Maria a Vico. Piscitelli, in occasione del blitz a Dugenta, aveva anche tentato la fuga, senza però riuscirci.

 

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Il Mattino