Fase 2, a Benevento locali chiusi per protesta e una movida a luci spente

Fase 2, a Benevento locali chiusi per protesta e una movida a luci spente
Sarà una movida a luci spente. Il primo weekend post sblocco del resto non poteva lasciar sperare un automatico ritorno al passato. Ma il riavvicinamento alla...

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Sarà una movida a luci spente. Il primo weekend post sblocco del resto non poteva lasciar sperare un automatico ritorno al passato. Ma il riavvicinamento alla normalità per quanto riguarda il divertimento serale si rivela in salita. Come anticipato, i locali del centro storico resteranno chiusi nel fine settimana. Le disposizioni draconiane della intera filiera istituzionale rendono impraticabile l'attività per la gran parte dei protagonisti. Chiudere alle 23, come stabilito dal governatore De Luca, è incompatibile con una concreta ripresa. «Non aprirà nessuno di noi - dice Lucio Damaso Massaro, membro del collettivo di esercenti Quelli della notte - Chi ha assunto le decisioni ha dimostrato di non voler dialogare con gli operatori per trovare una soluzione praticabile. Non siamo incoscienti che vogliono mettere a rischio la salute dei ragazzi, né la nostra. Eravamo pronti ad allestire tavolini e sedie all'aperto, soprattutto nelle piazze più ampie. Nessun assembramento in piedi, per intenderci. E invece non ci è stata data nemmeno la possibilità di avanzare la proposta, malgrado avessimo chiesto un confronto una settimana fa. Ci hanno messo nelle condizioni di non aprire. È in atto una criminalizzazione ingiustificata della movida a tutti i livelli. Lo dimostra il fatto che mentre a noi viene imposta la chiusura alle 23, a pizzerie e ristoranti che operano al chiuso viene permesso di lavorare senza limiti». Uno stop che potrebbe non fermarsi a questo fine settimana: «Usciamo con le ossa rotte dal blocco e ripartire in queste condizioni è impossibile - aggiunge Massaro - Se non dovessero intervenire novità sostanziali, molti di noi sono già pronti a riconsegnare le licenze commerciali al sindaco. Se vogliono il deserto in centro, hanno imboccato la strada giusta».


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LE ECCEZIONI
Pub e lounge bar nei vicoli terranno le insegne spente. Con qualche isolata eccezione: «Noi riapriremo domani sera (oggi, ndr) - annuncia il patròn della Vineria Frittole Peppe Mignone, uno dei pionieri della Benevento by night - Ci siamo dotati di tutto quanto necessario, faremo rispettare le distanze e i dispositivi di protezione. Gli orari restrittivi? Date le circostanze li consideriamo comprensibili. E del resto anche in tempi normali non andiamo troppo oltre la mezzanotte». Mignone è tra i 22 firmatari del documento stilato dal comitato di quartiere centro storico che ha spaccato il fronte dei locali: «L'ho sottoscritto perché sono un residente in centro prima ancora che un esercente - commenta - Quel documento contiene varie proposte finalizzate al miglioramento della vivibilità e io le condivido». All'indomani della frattura deflagrata tra operatori commerciali, il comitato di quartiere puntualizza: «Non abbiamo mai avuto alcuna intenzione di creare divisioni o conflitti - assicura il portavoce Gennaro Del Piano - Al contrario: avremmo potuto restarcene in silenzio e invece abbiamo provato a fornire un contributo articolato su tre proposte e non sulla sola modifica degli stalli di sosta come invece è stata rappresentata da alcuni esercenti. Per noi è cruciale l'attivazione delle telecamere così da disciplinare finalmente gli accessi a beneficio di quanti vi risiedono e vi operano, nessuno escluso».

I CONTROLLI

Pochissime saracinesche alzate ma tante divise. Malgrado lo stop dei locali le forze dell'ordine torneranno a presidiare da stasera i vicoli del centro per verificare che non si replichino a Benevento le scene viste in altre città d'Italia e stigmatizzate persino dal premier Conte. Un rischio che la serrata dei pub ha di fatto ridotto sul nascere anche se c'è la possibilità che la gran voglia di divertimento possa determinare aggregazione spontanee anche a locali chiusi: «Saremo in strada con tre nostre pattuglie cui si aggiungono le due della polizia e quelle di carabinieri e guardia di finanza», dice il comandante della polizia municipale Fioravante Bosco che ieri ha preso parte al tavolo tecnico svoltosi in questura in esecuzione delle direttive prefettizie scaturite dal Comitato per l'ordine pubblico di mercoledì. «Saranno presidiati i varchi d'accesso - aggiunge Bosco - Eviteremo assembramenti. Per gli esercizi commerciali è prevista persino la chiusura temporanea nel caso di irregolarità». E in un post su Fb il sindaco Clemente Mastella ha lanciato un invito alla prudenza ai tanti giovani «orfani» per mesi della amata movida: «Carissimi ragazze e ragazzi, comprendo la vostra euforia, quasi una sorta di rito liberatorio dopo alcuni mesi di drammatica prigionia. È scattata la voglia matta di abbracciarsi, nessun freno, nessuna cautela. Alla faccia delle tante ordinanze che a voi giovani hanno dato l'idea della insopportabilità. Posso, come sindaco, chiedervi di tenere le mascherine, anziché abbassate sotto il mento, sul naso e sulla bocca. E posso chiedervi di stare un po' più distanti tra voi. Non mi pare di chiedervi un sacrificio impossibile. Meglio questi piccoli sacrifici che ritornare reclusi in casa, non vi pare? Perché, e questo come sindaco lo debbo evitare, se scatta il contagio si richiude tutto. Confido nel prossimo fine settimana che sarete capaci di questo gesto d'amore». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino