Una goccia di asfalto in un oceano di buche, sterpaglie e immondizia. È la tristissima fotografia che in questi ultimissimi scampoli d'estate viene fuori nel percorrere...
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Poche centinaia di metri di bituminoso su un percorso lungo circa 20 chilometri. Rattoppi e aggiusti utili a tamponare l' emergenza, denunciata più e più volte dalle pagine de «Il Mattino», ma di certo non risolutivi del problema.
Uno scempio in piena regola, alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti, nell'impossibilità oramai acclarata di ricercare soluzioni definitive nelle more del passaggio, a questo punto quanto mai auspicato e necessario, di responsabilità e competenze in seno all'Anas che potrebbe avvenire, secondo indiscrezioni trapelate dalla Rocca e confermare dal sindaco di Amorosi, nonché consigliere provinciale, Giuseppe Di Cerbo, entro la fine di settembre. «Venerdì con i tecnici dell'ente si è provveduto alla stesura e alla firma dei verbali ha proseguito Di Cerbo -. I tempi saranno stretti. La situazione è oramai insostenibile e c'è da salvaguardare la sicurezza degli automobilisti. La strada ha bisogno di un intervento straordinario che la Provincia non avrebbe potuto in nessun modo garantire».
E in effetti lo scenario che si presenta assume ben presto le sembianze di un incubo per tanti automobilisti costretti a fare i conti quotidianamente con una pericolosissima gincana a velocità spesso sostenuta nel tentativo di salvare gomme, sospensioni dall'impatto con i «fossi».
Attualmente, il tratto con le maggiori criticità si presenta all'altezza dei due svincoli di Sant'Agata de Goti, delle vere e proprie voragini su un fondo interamente sconnesso. A completare il quadro una fittissima vegetazione spontanea arrivata a coprire del tutto i guardrail ai bordi della carreggiata: l'ultimo intervento di pulizia a giugno del 2017 quando la Provincia intervenne con oltre 100mila euro per rimuovere le sterpaglie e l'immondizia ammassate su 19 piazzole di sosta. Problema dei rifiuti che attualmente è tornato a riproporsi nelle stesse identiche modalità a fronte della mancata presenza di un sistema di controllo o di video sorveglianza. Sacchetti, copertoni, scarti edilizi, bottiglie di vetro, materassi, contenitori in plastica e perfino degli elettrodomestici. Un campionario della vergogna ricco e variegato. Un danno d'immagine per l'intera provincia, per i comuni direttamente interessati, un pericolo per l'ambiente. In altre parole, ben al di là di quanto può risultare civilmente tollerato. «Servono misure drastiche il monito lanciato dal sindaco di Dugenta Clemente Di Cerbo -. Che ben venga il passaggio all'Anas ma allo stesso modo c'è bisogno di avere le idee chiare sul futuro della strada». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino