FRASSO TELESINO - Il killer o i killer sono entrati in azione poco dopo le 20, in contrada Selva, a pochi chilometri di distanza dal centro abitato di Frasso. La vittima,...
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Ragioni, motivazioni e un movente passeranno sotto la lente d'ingrandimento della Procura partendo certamente dalla vicenda che 10 anni fa vide Giuseppe Matarazzo tra i protagonisti. Un intreccio di violenze con tragici eventi, tra cui la morte di una minorenne avvenuta il 6 gennaio del 2008 quando il corpo senza vita di una 15enne del luogo fu ritrovato senza vita, impiccato, poco distante dalla sua abitazione a Frasso Telesino. In un primo momento a Matarazzo furono contestati diversi capi d'imputazione tra i quali, oltre alla violenza sessuale, l'istigazione al suicidio, reato per il quale fu prosciolto nel corso dell'istruttoria. Nel 2010 la prima condanna a 10 anni, rispetto a una pena di 20 anni richiesta dal pubblico ministero, confermata poi un anno più tardi, nel dicembre 2011, dalla Corte di appello di Napoli con l'aggravio di un ulteriore anno e mezzo di pena detentiva. Nel corso del procedimento, nel quale Giuseppe Matarazzo era stato difeso dagli avvocati Vittorio Fucci ed Ettore Maracarelli, si era scoperto che il pastore aveva intrattenuto una relazione sentimentale con due sorelle di cui una minore, accompagnata da rapporti sessuali per circa 2 anni. La relazione era poi naufragata. Le indagini vennero avviate dopo la morte della minorenne ascoltando i familiari e ricostruendo così la vita della minore e di una sorella. Alcune telefonate impresse sul telefonino della giovane riuscirono a dare una prima svolta alle indagini, confermate, in seguito, da sopralluoghi, ispezioni e sequestri che riuscirono a far emergere l'esistenza di rapporti sessuali del pastore, sia con la minore che con una sorella. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino