Benevento: garza nell'addome, morto dopo 3 interventi: prosciolti 6 medici

Il fatto risale al 2016

Tre medici e tre infermieri dell'ospedale «San Pio», imputati per omicidio colposo, per il decesso di un paziente, sono stati assolti perché il fatto non...

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Tre medici e tre infermieri dell'ospedale «San Pio», imputati per omicidio colposo, per il decesso di un paziente, sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Lo ha deciso il magistrato monocratico Roberto Nuzzo, nell'udienza tenutasi ieri mattina. Alla base del processo la morte di un 83enne di San Giorgio la Molara, avvenuta il 16 agosto 2016. I sanitari assolti sono Cecilia Ponzano, 54 anni, Donatella Pisaniello, 50 anni, chirurghi, Concetta Pellegrini, 49 anni, anestesista, Angelo Di Dio, 46 anni infermiere strumentista, Giuseppe Calabrese, 65 anni, e Pasquale Truppi, 65 anni, infermieri di sala. L'anziano era stato ricoverato in ospedale a metà giugno del 2016 per una colecisti e venne sottoposto ad esami pre-operatorie e visite specialistiche.

Con l'intervento chirurgico previsto il 6 luglio. Dopo dieci giorni dall'operazione a causa di un improvviso sanguinamento venne sottoposto ad un secondo intervento chirurgico, nel corso del quale, secondo l'accusa, il personale medico e paramedico dell'equipe avrebbe dimenticato una garza usata a scopo emostatico all'interno della cavità addominale. Sopraggiunte delle complicanze si arrivò ad un terzo intervento il 10 agosto, per la rimozione della garza, che secondo l'accusa avrebbe procurato un'infezione in seguito alla quale, in concorso con altre patologie, si arrivò al decesso dell'uomo.

I familiari hanno presentato denuncia, alla quale è seguito il rinvio a giudizio da parte del Gip, per tre sanitari e tre infermieri. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna ad un anno e sei mesi per Ponzano, Pisaniello, Di Dio e Calabrese e l'assoluzione per non aver commesso il fatto per Pellegrini e Truppi. Parte civile i familiari del defunto che sono stati assistiti dall'avvocato Alberto Mignone. Gli imputati sono stati difesi da Marcello D'Auria, Antonio Leone, Raffaele Scarinzi, Fabrizio Crisci, Rino Caputo, Giorgio Esposito, Massimiliano Costa e Fabio de Maria. 

 

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Il Mattino