Una vertenza infinita, che ha dell'incredibile e che non sembra destinata a concludersi quella in essere tra la Provincia di Benevento ed il ministero di Grazia e Giustizia...
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Già c'è stato un primo round giudiziario che ha dato ragione all'ente sannita. In prima istanza, infatti, il ministero è stato condannato al pagamento di tutti i fitti maturati, con gli stessi giudici che hanno stabilito anche la corresponsione degli interessi legali per il notevole ritardo, così come previsto dalla legge. Tutto, però, è rimasto invariato perché la sentenza è stata impugnata dagli avvocati ministeriali che hanno prodotto ricorso, con la complessa questione che ora è in discussione presso la Corte d'Appello; i tempi di definizione della controversia, naturalmente, non sono preventivabili. La Provincia, dal suo canto è forte della norma secondo la quale dal 1 settembre 2015 compete al ministero di Grazie e Giustizia e non più ai Comuni il pagamento dei fitti passivi per i locali utilizzati da Tribunali e Procure. Da allora è iniziata la trattativa tra la Provincia ed il ministero per la fissazione del prezzo della locazione. L'ipotesi di contratto, predisposta dalla Provincia, a seguito di un apposito parere rilasciato dall'Agenzia del territorio di Benevento, prevedeva il pagamento di circa 150mila euro l'anno a far data appunto dalla data di occupazione dell'immobile. Quindi parliamo di circa 9 anni di arretrato, rispetto al quale il Dicastero di via Arenula sarebbe appunto inadempiente. L'ex presidente della Provincia Claudio Ricci dopo un incontro svoltosi nel lontano ottobre del 2017 con i vertici locali di Tribunale, Procura della Repubblica e Ordine degli avvocati, definì con gli stessi una intesa di massima per una interlocuzione diretta sulla logistica e la formalizzazione del contratto, anche per evitare lunghi e tortuosi iter burocratici, ma non ci sono stati risultati soddisfacenti considerato che la partita è ancora aperta con l'esito che resta appunto incerto, al di là del primo vantaggio per la Rocca.
Come noto il monumentale complesso della ex caserma Guidoni è suddiviso in quattro corpi di fabbrica ed occupa un'immensa area tra i viali Atlantici e Mellusi, proprio nel cuore della città e tra l'altro, a parte il complesso utilizzato dal ministero per gli uffici del Giudice di pace, ha bisogno di interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza. In effetti soprattutto la palazzina ex dormitorio e quella che era destinata ad armeria dal lato di via Ferrelli sono da diversi anni chiusi ed abbandonati al loro destino. I progetti presentati in passato non hanno sortito l'effetto desiderato con riferimento soprattutto a quello della scuola magistrati. Non ci sono ipotesi concrete al momento.
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Il Mattino