Holding del falso banconote da 50 in vendita a 8 euro e usate nel Sannio

Holding del falso banconote da 50 in vendita a 8 euro e usate nel Sannio
Oltre 120 milioni di euro in banconote sequestrate, di cui 70.000 nel Sannio, per un totale di circa 1,4 milioni di biglietti contraffatti e immessi in territorio nazionale ed...

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Oltre 120 milioni di euro in banconote sequestrate, di cui 70.000 nel Sannio, per un totale di circa 1,4 milioni di biglietti contraffatti e immessi in territorio nazionale ed europeo. Più di 600 gli agenti coinvolti e un'aggressione patrimoniale di 8 milioni in beni confiscati. Scoperte tre centrali di produzione clandestina, un'innovativa tecnica di imitazione del denaro e un volume d'affari partito dal beneventano e giunto fino alle gelide terre scandinave. I numeri emersi durante l'indagine evidenziano la portata dell'operazione «Nerone», attività coordinata dalla Procura di Benevento e condotta dai carabinieri sanniti e dai colleghi dell'Antifalsificazione Monetaria, in grado di smantellare una complessa organizzazione di falsari e impedire che un quantitativo addirittura maggiore di denaro contraffatto venisse introdotto sul mercato. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, infatti, il sistema messo in piedi dai due vertici del sodalizio criminale, il sannita Franco De Iasio, 69enne beneventano vecchia conoscenza delle forze dell'ordine e soprannominato «o baron», e il napoletano Alfredo Muoio, 66enne di Casalnuovo, considerato il «Re dei falsari», poggiava le fondamenta soprattutto su un'inedita modalità di replica di denaro, in grado di ingannare perfino i money detector. Niente più fotocopie a colori bensì una riproduzione tipografica identica a quella utilizzata dalle banche, grazie alla duplicazione delle fibrille luminescenti, pagliuzze colorate inserite casualmente nell'impasto della carta. Una tecnica moderna che, nonostante l'assenza di materiale filigranato, consentiva ai falsari di realizzare banconote più che simili alle originali, sfuggite al controllo dei rilevatori più datati e impossibili da riconoscere a occhio nudo e al tatto.


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A tradire il certosino lavoro di imitazione dei criminali, definiti veri e propri artisti dagli investigatori, un minuscolo puntino verde in prossimità dell'Islanda, sul retro dei tagli da 50 e 100 euro. Uno dei dettagli decisivi per imprimere una svolta all'attività di indagine e stoppare un traffico illecito ramificato in tutti i paesi dell'Unione Europea. Risultano 40.260 le banconote contraffatte da 50 euro ritirate in Italia e 157.940 quelle rinvenute negli altri stati, in modo particolare in Francia (58.407 pezzi falsi), dove a fare da tramite figurava il 55enne Gerardo De Iasio, fratello di Franco residente a Parigi, Germania (13.631), Spagna (12.262) e Irlanda (9.089), giungendo fino alla Finlandia. Cifre ancora più alte per le banconote false da 100 euro, le più immesse in assoluto, ritirate in 332.320 unità in Italia e ben 865.926 in territorio europeo, con picchi sempre in Francia (364.871), Germania (44.646) e Spagna (25.234), oltre a Belgio (4.555) e Olanda (2.158).
L'USO
Il modus operandi della spendita sarebbe stato tra i più elementari: i soldi falsificati, quasi sempre nei formati da 20 e 50 euro, venivano utilizzati per fare piccoli acquisti presso numerosi esercizi commerciali di Benevento e provincia, prevalentemente bar, e incassare il resto. Ad occuparsi del compito, soprattutto Pompeo Masone, 55enne di San Giorgio del Sannio, accusato di incaricare spesso del pagamento in contanti un invalido civile di sua stretta conoscenza. Dal Sannio all'hinterland napoletano, e di lì al Nord e all'estero, le banconote, da 50 a 100 euro, viaggiavano in una normale busta, dopo essere state vendute: 8 euro per un pezzo da 50, con accordi variabili in base al quantitativo acquistato e solitamente ritirato dai vari corrieri. Tra quest'ultimi, a recarsi a volte in città, pranzando in un agriturismo locale e pernottando in un hotel della periferia, sarebbero stati il 37enne belga Geoffroy René Simone e il 33enne francese Igor Divetain Trremiankoff, rivelatosi essere, come rimbalzato nel pomeriggio dei siti francesi, il nipote diretto della celebre attrice francese Catherine Deneuve, che in una delle intercettazioni telefoniche avrebbero definito «magnifiche» le contraffazioni di Muoio, che a breve avrebbero rischiato di diventare perfette. Trremiankoff, che si occupa di moda, era già stato arrestato a Napoli nel gennaio scorso con 15mila euro falsi.
Durante le indagini, infatti, sarebbe emerso un collegamento tra la recente attività di contraffazione e un furto di carta filigranata avvenuto anni fa a Fabriano, forse destinata alla riproduzione di banconote da 20 euro. Fossero riusciti a stamparle con materiale filigranato, estremamente difficile sia da reperire che da lavorare, neanche i più moderni money detector sarebbero stati in grado di rilevarne la non autenticità.

Intanto, per gli imputati sanniti, difesi dai legali Antonio Leone, Gerardo Giorgione, Vittorio Fucci, Luca Cavuoto, Claudio Fusco e Salvatore Brancaccio, non sono ancora stati disposti gli interrogatori.
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Il Mattino