Mastella ipotizza addirittura lo sciopero della fame. Se il ministro dell'Ambiente Costa continuerà a ignorare le sue richieste di incontro sulla questione depurazione,...
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LA LETTERA
Appelli rimasti inascoltati. È di ieri l'ultimo, una nuova richiesta d'incontro urgente al ministro dell'Ambiente, relativamente al problema dello smaltimento delle acque reflue. «In particolare ricorda il sindaco nella missiva - la rete fognaria comunale è priva di un adeguato, organico sistema di depurazione, che non si potrà mai realizzare senza un fattivo sostegno finanziario del suo Ministero. La necessità di tale incontro è oramai improcrastinabile in quanto alcuni interventi propedeutici alla realizzazione del sistema di depurazione cittadino non possono essere realizzati senza un definitivo impegno finanziario da parte del Ministero dell'Ambiente e della Regione Campania». Nella lettera, Mastella ha pure rimarcato al ministro che l'Italia ha già subito una condanna da parte della Corte europea di giustizia per non aver ottemperato, in molte città, Benevento tra queste, agli obblighi comunitari sul trattamento delle acque reflue. «Il problema, quindi, ha riflessi che interessano anche il Governo. Per questo motivo spero che stavolta il ministro accolga prontamente la mia richiesta, altrimenti non mi resta altra scelta che mettere in atto lo sciopero della fame». Al ministro Costa, il sindaco aveva ricordato che l'amministrazione da lui presieduta ha già recuperato circa 20 milioni di euro per iniziare i lavori di collettamento propedeutici alla definitiva realizzazione dell'impianto, per il quale però necessitano ancora circa 20 milioni di euro.
LA DENUNCIA
Intanto, l'associazione Altrabenevento denuncia l'esistenza di una discarica abusiva a circa 100 metri dai pozzi di Campo Mazzoni, quelli dai quali l'azienda idrica preleva l'acqua servita agli abitanti del Rione Libertà. «La Gesesa - scrive il presidente Corona - non si accorge delle tonnellate di rifiuti di ogni tipo (plastica, ferrosi, vernici, vetro, liquami vari, materiali da demolizioni) accumulati da diversi anni, a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria, e si vedono da via Nuzzolo e dall'istituto scolastico Rampone. Però, nessuna autorità di controllo se n'è accorta e intanto i pozzi rimangono aperti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino