Incendi, il Sannio continua a bruciare: minacciate case e una discarica

Incendi, il Sannio continua a bruciare: minacciate case e una discarica
Il Sannio continua a bruciare e l'ultimo Ferragosto verrà, purtroppo, ricordato per il continuo via vai di Canadair. Sono state giornate roventi soprattutto per la...

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Il Sannio continua a bruciare e l'ultimo Ferragosto verrà, purtroppo, ricordato per il continuo via vai di Canadair. Sono state giornate roventi soprattutto per la Valle Caudina dove, nella notte tra domenica e lunedì, sono divampati diversi incendi: il più grave a Paolisi. Complici il vento e le alte temperature, ieri, la montagna ha continuato a bruciare. Stando alle prime stime distrutti oltre 50 ettari di vegetazione. Il primo rogo è scoppiato nel tardo pomeriggio di Ferragosto presso il Vallone delle Fronde. Successivamente ne sono spuntati altri, uno dietro l'altro e poco distanti dal primo. Tutti sulla montagna che sorge a ridosso del piccolo centro caudino e a poche centinaia di metri dalle abitazioni.

Per questo motivo, la zona stanotte è stata presidiata da una squadra di vigili del Fuoco per monitorare la situazione e sorvegliare le case anche se il pericolo di essere raggiunte dalle fiamme sarebbe stato scongiurato. Nonostante la tempestività dei soccorsi non è bastata una giornata per domare le fiamme e le operazioni di spegnimento sono state lunghe e complesse in quanto non tutti i punti erano raggiungibili via terra: necessario l'intervento degli elicotteri della Regione Campania che hanno effettuato diversi lanci. Presenti anche i volontari della Protezione Civile di Benevento e il vice sindaco Carlo Lanni che, già all'alba, si è reso conto della gravità dell'incendio allertando la prefettura.

«L'amarezza è tanta»: ha affermato il sindaco di Paolisi, Umberto Maietta. Per lui si tratta di incendi di origine dolosa: «Credo ci sia la mano dell'uomo dietro a questi atti vergognosi, ci vogliono pene severissime per chi compie gesti tanto gravi. Sono molto preoccupato perché buona parte della nostra montagna è stata bruciata ma è doveroso ringraziare tutte le persone che si stanno prodigando per arginare i danni. Sono ore terribili per il nostro territorio. Per prevenire roghi di questa vastità è necessario investire anche sulla formazione antincendio comunale finanziando queste attività. La tutela del territorio è fondamentale anche per prevenire il rischio idrogeologico».

Ieri pomeriggio i vigili del fuoco sono stati impegnati in numerosi interventi: a Ceppaloni, a Pesco Sannita e Frasso Telesino i roghi più consistenti. A Ceppaloni, in contrada Ripabianca, è stato necessario quasi un giorno per domare le fiamme. Il Servizio Aib della Provincia, coordinato dalla Centrale operativa territoriale della Regione e dalla Centrale nazionale del 1515 dei vigili del fuoco, supportata anche dagli elicotteri antincendio della Protezione Civile, è intervenuto con tutti gli operatori. In fumo macchia mediterranea e uliveti. A Montesarchio, grazie al tempestivo intervento dei caschi rossi, è stato evitato il disastro ambientale. L'altra notte sono andate in fumo le sterpaglie che circondano la discarica di Tre Ponti. Allertato da alcuni cittadini, si è recato sul posto il sindaco Franco Damiano che ha seguito le operazioni di spegnimento: «Gli incendi dice con rabbia il primo cittadino non partono mai da soli. L'altra notte la preoccupazione è stata tanta ma dobbiamo ringraziare i vigili del fuoco per aver svolto l'intervento in maniera molto efficace. Sono stati operativi dalle 2 alle 6 ed hanno evitato un disastro». Sull'episodio è intervenuto anche il M5S cittadino: «Il nostro territorio - è scritto in una nota - è stato mortificato da episodi di inciviltà e incuria, un degrado di fronte al quale non dobbiamo e non possiamo rassegnarci».



Nel frattempo, ieri è stata eseguita l'autopsia sul corpo di Walter Porcaro, il 53enne di San Leucio del Sannio che ha perso la vita la settimana scorsa nel tentativo di salvare il suo uliveto situato in contrada Rotola a Ceppaloni dalla furia del fuoco. I funerali dell'uomo si terranno domani mattina, alle 10,30, presso la Chiesa Madre della Parrocchia San Leucio Vescovo. Proseguono le indagini per fare luce sulle cause che hanno generato l'incendio che ha causato la morte di Walter e, probabilmente, gli inquirenti potranno servirsi delle immagini registrate da una telecamera di sorveglianza situata nei pressi del terreno bruciato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino