Il tempo è denaro. Bacon e Franklin avevano ragione, ancora adesso sembra proprio così. E un'analisi economica resa nota nella giornata di ieri lo conferma....
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«Velocità ed efficienza sono i principi che dovrebbero guidare l'attività di recupero dei crediti - commenta Valerio Momoni, direttore Marketing e Business development di Cerved -. La lentezza in questo processo, effettiva o anche solo percepita, riduce il valore dei crediti deteriorati con impatti importanti sui bilanci delle banche e sull'economia dell'intero Paese». Lo studio dimostra come un portafoglio di 100 euro di crediti bloccati in società fallite potrebbe valere 27 euro nei tribunali più efficienti e solo 5 in quelli più lenti; lo stesso importo di 100 euro fermo in esecuzioni immobiliari ha invece una forbice che spazia dai 60 euro agli 8 euro.
E Benevento? Circa 17 euro ogni 100 è il valore dei crediti deteriorati legati a un fallimento (leggermente al di sopra della media nazionale che si attesta a 16 euro e 80 centesimi) mentre per quanto riguarda le esecuzioni immobiliari siamo intorno ai 25 euro (media nazionale 32 euro). Un pochino sotto media, in quest'ultimo caso. Nel complesso spiega la ricerca - il valore netto stimato delle sofferenze sul mercato si attesta a circa 25 miliardi di euro, se si valuta con la prospettiva di un investitore specializzato in gestione.
Secondo le elaborazioni di Cerved e La Scala questo valore potrebbe aumentare in modo consistente se tutti i tribunali si uniformassero per efficienza a quello di Trieste. Nel capoluogo friulano, infatti, le procedure esecutive si chiudono in un anno e mezzo. In prospettiva potrebbero ottenersi 12 miliardi in più nell'ottica di un investitore e 8,3 miliardi in più in quella di una banca. E viceversa: gli importi crollerebbero se la media dovesse avvicinarsi ai tempi di Locri (sedici anni e mezzo). Molto dipende, comunque, anche dalla capacità di smaltire l'arretrato, attività in cui, purtroppo, il palazzo di giustizia sannita non eccelle. Per quanto riguarda i soli fallimenti, la ricerca ha analizzato i fascicoli iscritti a ruolo nel periodo 2001-2018. Ebbene, in una forbice nazionale che spazia tra Ferrara (23% di giacenze) e (79%) Benevento supera il 55%. Una priorità da affrontare, secondo lo studio Cerved La Sala.
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Il Mattino