Prime spine per il Mastella-bis. Non è stato ancora varato il nuovo governo cittadino, ma sul sindaco incombe già un primo, grosso interrogativo: chi...
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L'atteggiamento dei pattisti non è l'unico grattacapo del sindaco, impegnato in questo momento nella composizione del puzzle della Giunta. Mastella, oltre ad Anna Orlando e Luigi De Nigris, entrambi dimessisi, potrebbe ritrovarsi a doverne sostituire un terzo, in quanto Antonio Reale non accetterebbe una delega diversa dall'Urbanistica a lui affidata dopo l'estromissione di Gerardo Giorgione nell'estate 2016. O, meglio, sarebbe pure propenso a trasferirsi all'Ambiente, come propostogli, ma la sua indisponibilità è legata al fatto che risulterebbe l'unico spostamento. In caso di rimescolamento più ampio, invece, non farebbe problemi di deleghe. In alternativa, è pronto ad un definitivo passo indietro, ossia a lasciare la Giunta. Ieri sera, nella riunione di gruppo Fi alquanto agitata, è stata pure ricordata l'uscita della Orlando. Stamattina, il coordinatore Domenico Mauro e i consiglieri Nanni Russo e Lombardi ne discuteranno con il sindaco. A Capuano, invece, è stato ricordato che dal riassetto da lui proposto (le deleghe a Puzio) ha avuto origine il distacco prima dei pattisti e, poi, di qualche altro consigliere.
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Il toto-nomi ha registrato ieri un rallentamento. L'unica indiscrezione è che il sostituto di Reale venga pescato da ambienti universitari, in tal caso sarebbe il terzo su 9, ossia una Giunta che si trasformerebbe in una sorta di succursale dell'Ateneo, sperando, a beneficio della città, che non si ripeta quanto accaduto pure di recente, allorquando urbanisti di chiara fama, oltre che docenti universitari, non hanno lasciato alcuna traccia della loro esperienza di assessori, inducendo il sindaco di turno a revocarli. «Ho appreso che in consiglio comunale siedono dei succhiaruote eletti nelle liste Mastelliane. Mi piacerebbe tanto conoscere i nomi dei parassiti sicché ciascuno di noi potrebbe conseguentemente fare le opportune valutazioni». Così Vincenzo Sguera ha postato sul suo profilo.
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«Se Ricciardi crede che per accreditarsi presso il nuovissimo leghista sia conveniente criticare le istituzioni locali e i suoi rappresentanti, almeno scelga altre argomentazioni». Così Molly Chiusolo e Giovanni Quarantiello. «Ricciardi che già circa 20 anni fa era consigliere comunale, all'epoca non da leghista, non può certo propinare come modello il suo modo di intendere la politica. Non che da Salvini siano mai arrivati esempi di coerenza: candidato in alternativa ai 5 stelle, ci ha prima governato insieme per poi provare a portare improvvisamente il Paese al voto».
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Il Mattino