Mastella «credente laico» interpreta la Sacra scrittura

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Benevento. «Il valore e la dimensione morale della pace e dell’amicizia declinati non solo come negazione della guerra ma essenzialmente come rispetto dell’altro che è...

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Benevento. «Il valore e la dimensione morale della pace e dell’amicizia declinati non solo come negazione della guerra ma essenzialmente come rispetto dell’altro che è vicino a noi; nella vita come in politica, soprattutto in questo momento di crisi e di perdita di confronto». A parlare è l’ex ministro ed europarlamentare Clemente Mastella in versione «fedele laico» intervenuto ieri al primo dei cinque incontri tematici organizzati dalla diocesi di Benevento sul tema «La Parola... le parole, percorsi biblici per la città dell’uomo». Una galleria di riflessioni sui nodi cruciali della modernità: il rapporto pace-guerra, povertà-ricchezza, disimpegno e attività sociale, matrimonio-divorzio, il tributo che si deve a Cesare e a Dio.


Insomma, quella dicotomia storica eppure senza tempo «sulle aporie della dimensione umana» che lo stesso Mastella ha suggerito di approfondire all’arcivescovo della capoluogo sannita, monsignor Andrea Mugione. L’apertura ieri incentrata su un passo della Lettera di San Paolo apostolo agli Efesini (2, 14-18) nella quale viene analizzato il rapporto tra pace (eirene, in greco) e inimicizia. Mastella cita la lezione del cardinal Martini e di Papa Francesco e si sofferma su alcuni scritti di Dietrich Bonhoeffer, teologo luterano protagonista della resistenza al nazismo.



«Eppoi, anche in passato - ragiona l’ex ministro - molti governanti si servivano di scrittori e intellettuali per affermare presso le masse i loro disegni politici; insomma ghostwriter di ieri e di oggi: ce ne sono anche nel Nuovo Testamento». Prossimo incontro il 24 aprile, l’ultimo il 26 giugno: meditazioni sulla Lettera di Pietro e i Vangeli di Luca e Matteo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino