Migliaia di ecoballe depositate in un'azienda: scatta il sequestro

Migliaia di ecoballe depositate in un'azienda: scatta il sequestro
Sequestrate nel pomeriggio di ieri, in un'operazione condotta da polizia locale di Airola, carabinieri forestali, tecnici dell'Arpac e vigili del fuoco del fuoco di...

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Sequestrate nel pomeriggio di ieri, in un'operazione condotta da polizia locale di Airola, carabinieri forestali, tecnici dell'Arpac e vigili del fuoco del fuoco di Benevento, circa 800 tonnellate di rifiuti industriali, raccolti in 3300 balle, accatastate da tempo nello spazio retrostante un'azienda nell'area industriale di via Fiego che produce componenti per il settore edile. I materiali, di cui una parte in deterioramento, sono scarti del processo di produzione e avrebbero dovuto già essere stati smaltiti presso apposite società specializzate nel settore.

 
Alcune famiglie avevano segnalato da mesi il problema al Comune, allarmati dal rischio di un incendio, che, considerata la mole dei materiali e il tipo di sostanza sintetica, avrebbe potuto avere conseguenze disastrose per l'ambiente e la salute.

Per il blitz, coordinato dal comandante della polizia locale di Airola, Serafino Mauriello, si è resa necessaria la partecipazione dei diversi organi di controllo sia per la salvaguardia e la tutela ambientale che per la sicurezza. Dagli accertamenti effettuati è emerso che l'azienda non avrebbe potuto accatastare le balle se non per un breve periodo di tempo, come consentito dalla legge. Invece l'ingente mole di rifiuti presente sul piazzale dimostrava che il deposito si protraeva da diverso tempo. Né dai documenti presentati agli agenti pare sia mai stato allestito dall'azienda un piano specifico di smaltimento o di riciclo funzionale e in sicurezza degli scarti di lavorazione. «Si tratta di scarti di produzione di tessuto-non tessuto, poliestere rinforzato con fibra di vetro spiega il capitano Serafino Mauriello che erano depositati dal 2013 all'interno e all'esterno dell'azienda. Normalmente solo una piccola parte si poteva smaltire nel normale ciclo di raccolta rifiuti. L'altra, classificata come sottoprodotto, avrebbe dovuto avere la documentazione attestante un'ipotesi di riutilizzo, che l'azienda non ci ha fornito. Rimarrebbe, quindi, la strada dello smaltimento nel ciclo della normale raccolta differenziata, ma depositi di questa tipologia non consentono periodi di giacenza lunghi. Tanto più che la gran parte di queste balle, tenute all'esterno, soggette alle diverse condizioni climatiche, con il tempo si sono deteriorate. Da qui la condivisibile preoccupazione dei residenti, per un malaugurato incendio del materiale, di natura sintetica, che avrebbe avuto conseguenze gravi per l'ambiente e per la salute delle persone».


Sequestro, dunque, per il deposito, stamattina al vaglio della Procura di Benevento per la convalida, mentre l'azienda continuerà la produzione ma dovrà presentare quanto prima un piano di idoneo smaltimento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino