Hortus Conclusus in abbandono, ​Paladino scrive alla Soprintendenza

Hortus Conclusus in abbandono, Paladino scrive alla Soprintendenza
Lo stato d'abbandono e la deficitaria gestione dell'Hortus Conclusus hanno prodotto conseguenze negative anche a livello economico: nel giro degli ultimi due anni,...

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Lo stato d'abbandono e la deficitaria gestione dell'Hortus Conclusus hanno prodotto conseguenze negative anche a livello economico: nel giro degli ultimi due anni, infatti, nei vicoletti che conducevano alla location, partendo da vico Noce hanno chiuso i battenti tre pub-vinerie, un bar, un negozio che vendeva quadri e due che commercializzavano articoli tipici del Sannio, souvenir, cartoline e altro.

Intorno al bellissimo giardino attualmente tutte le saracinesche sono abbassate. Una desertificazione che non sfugge ai turisti in visita. Tra l'altro gli stessi vicoli hanno bisogno di un copioso maquillage e di interventi cadenzati di pulizia considerato che soprattutto nei week end, i frequentatori della movida fanno bivacchi notturni disseminando ovunque bottiglie di vetro, bicchieri di plastica, cartacce o altro. È evidente che c'è bisogno di un progetto di rilancio dell'intera zona che coinvolga naturalmente anche l'Hortus o meglio che parta proprio da esso. «Abbiamo resistito fino a quando abbiamo potuto dice Giovanni De Caro che gestiva insieme a dei soci una vineria-bar ma con il passare delle settimane la clientela diminuiva gradualmente, di pari passo con il calo di visitatori al giardino del maestro Paladino. In effetti sbarcavamo il lunario nelle ore diurne con diverse comitive che si fermavano per consumare e di sera con rassegne e manifestazioni a ripetizione che venivano ospitate all'interno della struttura artistica. Poi tutto è scemato. Il colpo finale naturalmente è arrivato dalla pandemia. È davvero malinconico il quadro attuale perché ho visto che hanno chiuso anche altri colleghi commercianti».


Solo recentemente con l'amministrazione Mastella è stata formalizzata la donazione dell'Hortus con relativa attuazione di un regolamento d'uso che ha consentito quanto meno la sistemazione legale della questione che si era protratta per anni. Nell'ottica di trovare una sistemazione al bellissimo complesso è stato fatto un estremo tentativo dallo stesso maestro Mimmo Paladino, proprio lo scorso mese. Attraverso il suo legale partenopeo Eugenio D'Andrea, ha scritto alla Soprintendenza competente di Benevento e Caserta chiedendo la tutela dell'Hortus Conclusus. Tuttora si è in attesa di una risposta che si cercherà di far pervenire entro la fine di quest'anno.

L'artista di Paduli, che gode di fama mondiale, sostiene che l'Hortus è abbandonato e tenuto male e poiché il Comune per questione di fondi o altro non può intervenire come ultimo tentativo ha chiesto l'intervento della Soprintendenza, vista la valenza artistica del complesso diventato ora ufficialmente patrimonio pubblico. In questo caso sarebbe lo stesso Ministero a prenderlo sotto la sua tutela ed attraverso propri fondi potrebbe finalmente trovare il modo di sistemarlo. Anche altri artisti del livello di Paladino che hanno avuto queste situazioni con altri Comuni d'Italia hanno risolto in questo modo ed in maniera positiva la vicenda che potrebbe anche portare ad una forma di collaborazione tra Soprintendenza e Comune che dal suo canto ha dato la piena disponibilità. Attualmente il servizio di guardiania è curato proprio da dipendenti comunali che con mezzi ridotti cercano quanto meno di vigilare sulle frequentazioni e soprattutto evitare all'interno atti di teppismo, ma è troppo poco per convogliare di nuovo turisti, anche perché le stesse opere hanno bisogno di essere restaurate.
 

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Il Mattino