Lo stato d'abbandono e la deficitaria gestione dell'Hortus Conclusus hanno prodotto conseguenze negative anche a livello economico: nel giro degli ultimi due anni, infatti, nei vicoletti che conducevano alla location, partendo da vico Noce hanno chiuso i battenti tre pub-vinerie, un bar, un negozio che vendeva quadri e due che commercializzavano articoli tipici del Sannio, souvenir, cartoline e altro.
Intorno al bellissimo giardino attualmente tutte le saracinesche sono abbassate.
Solo recentemente con l'amministrazione Mastella è stata formalizzata la donazione dell'Hortus con relativa attuazione di un regolamento d'uso che ha consentito quanto meno la sistemazione legale della questione che si era protratta per anni. Nell'ottica di trovare una sistemazione al bellissimo complesso è stato fatto un estremo tentativo dallo stesso maestro Mimmo Paladino, proprio lo scorso mese. Attraverso il suo legale partenopeo Eugenio D'Andrea, ha scritto alla Soprintendenza competente di Benevento e Caserta chiedendo la tutela dell'Hortus Conclusus. Tuttora si è in attesa di una risposta che si cercherà di far pervenire entro la fine di quest'anno.
L'artista di Paduli, che gode di fama mondiale, sostiene che l'Hortus è abbandonato e tenuto male e poiché il Comune per questione di fondi o altro non può intervenire come ultimo tentativo ha chiesto l'intervento della Soprintendenza, vista la valenza artistica del complesso diventato ora ufficialmente patrimonio pubblico. In questo caso sarebbe lo stesso Ministero a prenderlo sotto la sua tutela ed attraverso propri fondi potrebbe finalmente trovare il modo di sistemarlo. Anche altri artisti del livello di Paladino che hanno avuto queste situazioni con altri Comuni d'Italia hanno risolto in questo modo ed in maniera positiva la vicenda che potrebbe anche portare ad una forma di collaborazione tra Soprintendenza e Comune che dal suo canto ha dato la piena disponibilità. Attualmente il servizio di guardiania è curato proprio da dipendenti comunali che con mezzi ridotti cercano quanto meno di vigilare sulle frequentazioni e soprattutto evitare all'interno atti di teppismo, ma è troppo poco per convogliare di nuovo turisti, anche perché le stesse opere hanno bisogno di essere restaurate.