Qualche capannello di giovanissimi su corso Garibaldi e isolati raggruppamenti all'esterno di attività commerciali, non soltanto nel centro storico, ma nessuna situazione a rischio. Si chiude con un bilancio senz'altro rassicurante la prima applicazione del dispositivo varato dalla prefettura in collaborazione con le forze dell'ordine e con il Comune. Osservata speciale chiaramente la movida dopo il verificarsi di consistenti assembramenti nello scorso fine settimana che aveva indotto le istituzioni a varare un giro di vite. Prevista persino la chiusura temporanea di vicoli e piazze a più elevata densità di presenza, qualora necessario. Accorgimenti mai in discussione ieri sera, complice anche la pioggia iniziata a cadere dopo le 20 che ha dissuaso molti potenziali avventori dei locali del centro. Controlli comunque presenti nei principali luoghi di ritrovo. Tre le pattuglie messe in campo dalla polizia municipale, cui si sono aggiunte quelle dispiegate da polizia, carabinieri e guardia di finanza.

«Un avvio confortante - dice Luigi Marino, presidente del comitato di quartiere Centro storico - Abbiamo notato gli addetti ai controlli vigilare con particolare attenzione anche sulle aree meno in vista, infondendo un senso di maggiore sicurezza a tutti e senza dover ricorrere a sanzioni né, tantomeno, chiusure. È esattamente ciò che chiedevamo». Ci si augura adesso che il positivo esordio agevolato dal maltempo trovi conferma questa sera quando la macchina dei controlli sarà chiamata al test veramente probante del sabato. Per compensare l'assorbimento di unità delle forze dell'ordine dall'arrivo di tappa del Giro d'Italia a Guardia Sanframondi, la polizia municipale farà un ulteriore sforzo dislocando quattro pattuglie. Da segnalare nei giorni scorsi l'intervento della polizia che ha disposto la chiusura temporanea di un'attività commerciale con somministrazione in via Meomartini. All'esterno del locale sono state trovate radunate alcune persone ben oltre le 22, orario d'inizio del coprifuoco.

Intanto, fa discutere l'ordinanza anti-stazionamento varata nei giorni scorsi dal sindaco Mastella, contestata giovedì dal consigliere comunale dei Moderati Domenico Franzese: «Giova fare alcune precisazioni per sgombrare il campo da storture e volute strumentalizzazioni - replica l'assessore al Commercio Alfredo Martignetti - L'ordinanza sindacale oggetto di contestazione, sottoposta anche al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, è conforme all'ultimo Dpcm che estende al 31 luglio l'emergenza sanitaria. Il provvedimento, che vieta esclusivamente lo stazionamento sul territorio comunale al fine di evitare o comunque limitare l'assembramento che spesso costituisce l'innesco di numerosi contagi, è suscettibile di modifiche in ragione delle mutate condizioni epidemiologiche. Pertanto, chiunque può passeggiare e recarsi negli esercizi commerciali per fare compere o per consumare un aperitivo piuttosto che un pranzo o una cena, come si è verificato, forse in modo eccesivo anche se comprensibile, nell'ultimo fine settimana». Martignetti ricorda poi le attività poste in essere dall'amministrazione per alleviare le difficoltà degli operatori commerciali: «Contrariamente a quanto sostenuto in modo fuorviante da I Moderati, proprio a voler sottolineare la vicinanza del sindaco alle attività produttive danneggiate dalla crisi, giova ricordare che il 23 aprile, durante la riunione tenutasi con Confcommercio e Mio Italia, sono state confermate le misure già adottate la scorsa estate in favore dei commercianti, e cioè la concessione gratuita degli spazi pubblici esterni fino al 31 dicembre. A oggi sono numerose le nuove richieste di occupazione del suolo pubblico pervenute allo Sportello unico attività produttive del Comune, proprio perché grazie alla decisione adottata in tal senso viene data la possibilità di lavorare a tutti gli esercizi, anche a quelli che non avendo spazi all'aperto dovrebbero gioco forza stare chiusi. Stando così le cose - conclude l'assessore - si può sicuramente evitare di creare inutili strumentalizzazioni soprattutto laddove, con tutte evidenza, non ve ne sono i presupposti».