Movida nel centro di Benevento, una notte tra risse e droga

Movida nel centro di Benevento, una notte tra risse e droga
Un tranquillo weekend di movida. Il lungo sabato ha chiuso il trittico, partito eccezionalmente giovedì con la notte di Halloween, e proseguito con la due giorni legata...

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Un tranquillo weekend di movida. Il lungo sabato ha chiuso il trittico, partito eccezionalmente giovedì con la notte di Halloween, e proseguito con la due giorni legata alla festività di Ognissanti. Opportunità speciale per divertirsi e fare tardi per le migliaia di giovani che ancora una volta hanno affollato piazze e vicoli del centro. Per l'occasione da Palazzo Mosti era giunta la deroga agli orari di riproduzione musicale spostati in avanti di un'ora fino alle 2 negli spazi antistanti i locali e alle 3 all'interno. Regole particolarmente generose nei confronti dei fruitori della Benevento by night e degli stessi esercenti che avevano richiesto l'estensione, poi concessa dal Comune, non senza qualche malumore dei residenti.


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A vigilare sul rispetto dei limiti, come sempre, il team formato da polizia municipale e forze dell'ordine che hanno presidiato gli snodi cruciali del divertimento, dal «quartiere generale» sotto al Palazzo di Governo alle due piazze clou: Piano di Corte e Arechi II. Verificato il rispetto degli orari di massima, il servizio si è interrotto allo scoccare delle 3. E proprio a pochi metri da piazza Piano di Corte, in via De Nicastro, nella notte tra sabato e domenica è andato in scena l'episodio che ha spezzato la quiete della movida beneventana.

Quando era da poco trascorsa la 1,30, due trentenni accompagnati dalle rispettive comitive venivano alle mani con reciproco scambio di colpi e caduta sul selciato. Momenti di paura per i numerosi passanti occasionali, tensione che fortunatamente è andata scemando grazie anche all'intervento dei componenti non coinvolti nella lite che hanno avuto la meglio sui duellanti, formando un saggio cordone di sicurezza. I litiganti si sono poi allontanati autonomamente. Sul posto, dopo qualche minuto, carabinieri, polizia e 118. Uno dei protagonisti dello scontro è stato ascoltato dagli agenti a breve distanza dall'accaduto. Da quanto si è appreso l'uomo avrebbe riferito di conoscere l'aggressore al quale sarebbe stato costretto ad opporsi per legittima difesa. Mistero sulle cause del gesto che comunque sembrerebbero legate a un dissidio precedente scaturito da futili motivi. «Si è provveduto ad ascoltare, nell'immediatezza dei fatti, una delle persone coinvolte - hanno spiegato ieri dalla questura -. Trattandosi di reato procedibile solo a querela di parte, che non c'è stata, e avendo l'interessato rifiutato le cure sanitarie, non si sono potute attuare ulteriori misure». Ma se l'episodio in sé può essere derubricato a banale diverbio, rientrante nella fisiologica statistica annuale, non altrettanto può dirsi per il protrarsi di pratiche denunciate nei mesi scorsi attraverso la testimonianza di giovani abituali partecipanti alla movida: «A pochi metri dai luoghi più frequentati - riferirono - nei vicoli si fa abitualmente consumo di droghe anche pesanti senza alcuna remora. Del resto nei punti più nascosti del centro non ci è mai capitato di incontrare controlli».


Circostanze che abbiamo potuto verificare direttamente proprio nella notte tra sabato e domenica: in vico Sant'Antonio Abate sono ben visibili i resti della più che probabile assunzione di cocaina. Protagoniste due coppie di giovani che hanno lasciato sui davanzali l'inconfondibile cilindretto per la inalazione e residui di polvere bianca. In via Verdi, sulle scalette che conducono alla suggestiva piazzetta - ritrovo giovanile, l'inequivocabile odore pungente della marijuana accomunava allegre comitive. Tutto documentato da immagini e testimoniato dalle molteplici scritte murali che sanno di autodenuncia: «Siamo fatti» e «Fumiamo», solo per citarne alcune. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino