Benevento, guerra ai vandali della movida «Multe a chi offende il decoro della città»

Benevento, guerra ai vandali della movida «Multe a chi offende il decoro della città»
Fine degli alibi. Il popolo del sabato sera a Benevento si mostra refrattario a qualsiasi tentativo di favorirne lo spirito civico e il rispetto delle regole....

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Fine degli alibi. Il popolo del sabato sera a Benevento si mostra refrattario a qualsiasi tentativo di favorirne lo spirito civico e il rispetto delle regole. L'installazione dei cassonetti in Piazza Arechi II non ha sortito gli effetti sperati dai promotori, ovvero l'assessorato Ambiente del Comune con l'Asia e il coinvolgimento di esercenti e comitato di quartiere. La scena che si presentava sabato sera in piazza Vari amatissima dai giovani era la stessa di sempre: rifiuti gettati a terra e bicchieri appoggiati ovunque, cassonetti compresi.


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Troppo faticoso deve essere sembrato ai consumatori di bibite premere la pedaliera e sollevare il coperchio degli ampi raccoglitori che da due settimane sono stati posizionati per dare l'opportunità di non abbandonare i souvenir del divertimento. Su muretti, davanzali, gradini e sulle stesse pattumiere lunghi filari di bicchieri con cannuccia, tutto in plastica in attesa che la nuova era green abbia inizio. Le stesse scene che si ripetono da anni. Ma se finora a parziale discolpa degli imbrattatori poteva essere addotta la carenza dei contenitori, da due settimane anche questa scusa è naufragata. I cassonetti sono utilizzati solo da qualche commerciante che a fine serata vi colloca i bustoni raccolti. L'Asia peraltro ha fornito la triplice opportunità di depositare i rifiuti per frazioni con un carrellato per il vetro (sul quale pende il divieto di trasporto all'esterno dei locali) e due grossi container per plastica e indifferenziato. Che, come si temeva, stanno svolgendo la impropria funzione di catalizzatori di rifiuti d'ogni tipo: un vecchio trolley e assi di legno facevano da indebito corollario ai contenitori. E i problemi non finiscono nella suggestiva piazza o tra i vicoli del centro.

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Cartoline non degne di luoghi tanto fascinosi giungono da Santa Sofia e corso Garibaldi. A pochi passi dalla chiesa patrimonio dell'Umanità un cestino si presentava stracolmo e traboccante con un letto di rifiuti ai piedi e una busta penzolante sul lato. I resti di una serata di festeggiamenti, come attestato dall'involucro di una torta. Ma a pochi metri un altro cestino era vuoto. Anche in questo caso dunque crolla il pur debole alibi della mancanza di opportunità. E che dire dell'aggressione vandalica alla fioriera in ghisa nei pressi del campanile di Santa Sofia dalla quale nottetempo è stato sversato sul selciato terriccio misto a piantine floreali? «Sono cose che ho visto e che non mi stupiscono purtroppo - dice il consigliere con delega al Decoro urbano Angelo Feleppa - Ho già avuto modo di dire che nessun provvedimento dell'ente può bastare se manca una cultura diffusa del vivere civile. Non possiamo pretendere che i giovani l'abbiano innata e dunque la responsabilità maggiore è delle agenzie: dalla famiglia alla scuola alle istituzioni. Dovremmo alzare lo sguardo verso ben altri obiettivi e invece siamo qui a interrogarci sul perché non si riesca ancora a buttare un bicchiere in un cassonetto o fare un passo in più per cercarne uno vuoto. Anche la collocazione di contenitori in piazza Vari non è sufficiente: cos'altro può fare il Comune?». Feleppa non ci sta: «Arrendersi? Assolutamente no. Ho segnalato la questione al capo della polizia municipale che comunque svolge già servizi fino a tarda ora nel weekend. Credo che occorra adottare una duplice strategia. Da un lato va inasprita la repressione di certi comportamenti. Proporrò di elevare le sanzioni per quanti si rendono protagonisti di atti vandalici o contro il decoro che in una città storica come la nostra è una condizione vitale. E poi studieremo formule ad hoc per avventori ed esercenti che incentivino la resa dei vuoti con appositi sconti su nuovi acquisti».
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Il Mattino