Musicisti in gabbia contro l’«isolamento domestico» della cultura

musicisti in gabbia
BENEVENTO - Musicisti in gabbia per denunciare la condizione di crisi e isolamento dei professionisti dello spettacolo e la prigionia «domestica» della...

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BENEVENTO - Musicisti in gabbia per denunciare la condizione di crisi e isolamento dei professionisti dello spettacolo e la prigionia «domestica» della cultura, che con l’emergenza ha visto drasticamente ridimensionato il suo aspetto sociale, di esperienza condivisa e costruzione collettiva. Succede a Piazza San Modesto a Benevento dove, ieri pomeriggio artisti locali e attivisti hanno organizzato l’insolito happening suscitando l’approvazione di molti residenti. Gli astanti hanno infatti risposto alla chiamata dei musicisti che invitavano a unirsi alla causa e «smontare» le «sbarre burocratiche che hanno condannato alla reclusione la musica e l’arte».


Un evento in ideale continuità con l’interruzione della messa della Domenica delle Palme alla Basilica della Madonna delle Grazie, durante la quale un gruppo di manifestanti aveva stigmatizzato la chiusura dei luoghi di cultura. «Mentre va giustamente in scena lo spettacolo della fede, lo spettacolo della vita è interrotto da troppo tempo», avevano dichiarato, invocando «libertà di culto, libertà di cultura» e suscitando lo sdegno di una parte dei presenti. Più distesa e conviviale l’atmosfera di questa nuova manifestazione di «disobbedienza creativa», che ha riportato in strada, all’aperto, note e musica, anticipando il suono di una libertà sempre più desiderata. Le «sbarre», un insieme di corde e paletti di plastica scenograficamente allestiti per l’evento, sono state abbattute dai presenti.

 

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Il Mattino