Rischio chiusura dell'unità Cure primarie: sindacati sul piede di guerra

Mercoledì alle 15 la Cgil sannita dà appuntamento alla biblioteca comunale di San Giorgio del Sannio per far luce sulla vicenda

Un'ambulanza in servizio nel Sannio
Rischio chiusura del servizio di Unità complessa delle Cure primarie a San Giorgio del Sannio: insorgono i sindacati. «Nell’ ambito della grande campagna...

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Rischio chiusura del servizio di Unità complessa delle Cure primarie a San Giorgio del Sannio: insorgono i sindacati. «Nell’ ambito della grande campagna nazionale che vede la Cgil impegnata in ogni angolo del Paese a tutela dell’ articolo 32 della Costituzione italiana - spiega il sindacato rosso - che promuove e garantisce l’assistenza sanitaria pubblica e gratuita, prosegue anche sul territorio beneventano la serie di appuntamenti che hanno al centro il tema della salute che qui più che altrove, oltre a soffrire del generale e continuo depauperamento delle risorse umane, dei mezzi e delle strutture, vive un costante rischio di chiusura dei servizi di importanza vitale per i cittadini del capoluogo e della provincia intera».

E dopo un primo appuntamento presso l’Ospedale San Pio, la Cgil dà appuntamento ai cittadini di San Giorgio il prossimo mercoledì 14 giugno alle 15, alla biblioteca comunale. Il motivo? «Mettere a fuoco la vicenda che riguarda la chiusura del servizio di Unità complessa delle Cure primarie, che rischia di complicare, e di molto, la vita dei cittadini, in particolare degli anziani, e contemporaneamente anche quella degli ospedali, così costretti ad ulteriori problematiche di sovraffollamento. Si tratta di azioni sindacali mirate a sollecitare le istituzioni, partendo però dall’ ampia partecipazione dei cittadini e della collettività, senza la quale non si possono mettere in piedi azioni incisive non tanto per il rafforzamento immediato della rete sanitaria locale, ma almeno per scongiurare la perdita di servizi che oggi esistono e domani potremmo non averli più. Seguirà un prossimo appuntamento anche nel Fortore» fanno sapere dalla Cgil.

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Il Mattino